L’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) ha aumentato i livelli di test con il rapido avvicinarsi dei Giochi Olimpici di Tokyo 2021.
Dall’inizio della pandemia nel marzo 2020, il numero dei test antidoping era diminuito. Da un lato erano state sospese tutte le manifestazioni sportive. Dall’altro lato si erano momentaneamente sospese le raccolte dei campioni per motivi di sicurezza.
Alcuni paesi, come il Canada, avevano scelto di sospendere completamente i test antidoping per un periodo a causa delle preoccupazioni di sicurezza legate al COVID-19. Sia il Canada che la Russia avevano sospeso la raccolta dei campioni durante le fasi iniziali della pandemia (marzo 2020). Entrambi i paesi hanno poi ripristinato la raccolta dei campioni. Tra aprile 2020 e giugno 2020, la WADA ha condotto solo 14.410 test. L’anno prima, 79.269 test sono stati eseguiti durante lo stesso periodo di tempo.
Recentemente, il numero dei test è notevolmente aumentato.
WADA attribuisce l’aumento dei test antidoping sia all’aumento delle competizione che alla loro recente attenzione sui test fuori gara. I livelli di vaccinazione continuano ad aumentare a livello globale, e WADA afferma di focalizzare l’attenzione sui test ora che i Giochi Olimpici sono vicini.
In un comunicato stampa, WADA afferma che
“La priorità numero uno della WADA rimane la sicurezza pubblica. I test fuori competizione sono tornati alla normalità”.
WADA ha unito le forze con il Pre-Games Testing Group. L’obiettivo è garantire che tutti “gli atleti in gara ai Giochi Olimpici siano stati sottoposti a un livello adeguato di test nel periodo precedente ai Giochi”. Il Pre-Games Testing Group è coordinato dall’International Testing Agency, che lavora in accordo con il Comitato Olimpico Internazionale (CIO).
Nella loro collaborazione con il CIO, WADA sosterrà una struttura e un programma di conservazione dei campioni a lungo termine, che consentirà alle Federazioni internazionali e alle organizzazioni antidoping nazionali di conservare i campioni degli atleti olimpici per un massimo di 10 anni, che potrebbe rivelarsi utile in future indagini oltre i giochi olimpici. WADA fornirà anche un laboratorio accreditato a Tokyo per analizzare i campioni raccolti ai giochi.