L’udienza di Sun Yang davanti alla Corte di Arbitrato per lo Sport è iniziata alle 9:00 di questa mattina.
Dopo l’audizione del nuotatore cinese, si è passati ad ascoltare i testimoni.
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TESTIMONE WADA: Stuart Kemp
L’avvocato di Sun Yang interroga il testimone del WADA, Stuart Kemp.
Kemp afferma che il nome dell’atleta spesso non è incluso nella documentazione di prova perché il test è fatto è gruppi.
Egli ribadisce inoltre che solo il DCO deve essere identificato.
Si passa al contro esame da parte dell’avvocato della FINA.
Kemp viene interrogato sull’opportunità di una lettera di autorizzazione.
Il testimone afferma che nel caso in esame una lettera di autorizzazione era appropriata.
Definisce inoltre inappropriate le foto fatte a Sun dall’agente anti doping.
TESTIMONE 2: TUDOR POPA
Viene chiamato a testimoniare Tudor Popa, il superiore del DCO.
Popa dice di aver supervisionato il test e di aver aiutato l’ufficiale quando avevano bisogno di assistenza.
Egli sostiene che il DCO aveva già eseguito operazioni di questo tipo.
L’avvocato di Sun chiede a Popa se la lettera di autorizzazione è stata mostrata a Sun prima del test.
Egli conferma che non gli è stata mostrata, ma che ha condotto “centinaia di test” senza una lettera di autorizzazione.
L’avvocato di Sun accusa Popa di essere in contrasto con le dichiarazioni del DCO.
Infine conferma che ha firmato un documento dove indica che il test era stato interrotto a causa di un accreditamento improprio.
E’ il momento del contro esame da parte della FINA.
Popa dichiara alla FINA che l’addetto al controllo antidoping e l’assistente hanno istruzione ed autorità adeguati per eseguire il test.
Brent Rychener consulente WADA, inizia dunque ad interrogare Popa.
Quest’ultimo conferma di aver inviato un’e-mail all’ufficiale quando il test è stato interrotto. Nella mail ha scritto di notificare all’atleta che ciò poteva essere visto come mancata conformità al test.
TESTIMONE 3: MING YANG
La madre di Sun Yang, Ming Yang, è il testimone successivo.
L’interrogatorio riguarda il momento in cui ha ordinato a suo figlio di non andare in bagno senza permesso ed ha proposto di chiamare la polizia.
Ming Yang sembra eludere la domanda.
Gli arbitri le chiedono ripetutamente di confermare parti della sua dichiarazione. Chiedono a Ming Yang di confermare se ha chiamato la polizia e se il dottor Ba Zen abbia o meno “fortemente raccomandato” di non permettere al DCO di prelevare il campione.
Ming Yang sostiene che il DCO le ha chiesto di trovare una soluzione per prelevare il campione di sangue dai contenitori. Dice poi di essere uscita con una guardia del corpo per assicurarsi che i campioni non fossero danneggiati.
Riconferma la loro convinzione che il personale non era qualificato.
Continua affermano che è stato il DCO a rimuovere le fiale dalla loro scatola, e che ha detto che sembrava che le bottiglie potessero essere aperte dal basso.
Ming Yang dice che che l’intenzione era di non danneggiare le fiale, ma che Sun Yang ha strappato il modulo di controllo antidoping davanti al DCO dopo che questi ha portato via i contenitori.
Viene dunque interrogata sulla volontà di chiamare la polizia. Ming dichiara che voleva chiamare la polizia e che se l’avesse fatto, ora non erano lì.
TESTIMONE 4: DOTTOR Han Zhaoqi
Entra in aula il dottor Han Zhaoqi.
Egli è a capo del Centro Antidoping Zheijang, e al panel della FINA ha dichiarato che non sapevano nulla di ciò che era successo.
Dopo un primo controllo sui documenti, si passa all’esame e contro esame del teste.
Han dichiara di essere stato chiamato dal Dr. Ba Chen verso l’una di notte del 5 settembre. Gli comunicava che c’erano 3 agenti di controllo antidoping, e che il DCO era l’unico dei 3 con i documenti di accreditamento.
Afferma di non aver dato alcun consiglio perché il doping è un “fatto molto grave”. Ha chiesto che il telefono fosse dato al DCO in modo da poter verificare con alcune circostanze.
“Quando ho parlato con il DCO, ho appreso da lei che non era in grado di fornire la documentazione di accreditamento per il DCA e BCA per il test di quella notte”.
Dice poi di aver chiesto se, anche senza accreditamento cartaceo, il DCO avesse sul suo telefono o tablet i documenti elettronici di accreditamento per il DCA e il BCA.
“Dopo aver confermato l’assenza di un accreditamento valido di DCA e BCA e l’assenza di una lettera di autorizzazione, ho detto al Dr. Ba….non possiamo rifiutare un test di controllo antidoping. Tuttavia, potremmo chiedere al team di controllo antidoping di mostrarci la documentazione richiesta per l’accreditamento e l’autorizzazione, quindi saremmo lieti di collaborare”.
L’ultima parte della sua dichiarazione sembra contraddire la parte precedente.
Han conferma di aver detto al DCO che lei non poteva prelevare i campioni di sangue, ma che sapeva che il campione era già stato fornito. Dichiara inoltre che non sapeva se il modulo di controllo del doping era stato firmato o meno.
Il panel però, conferma che, di fatto, il modulo è stato firmato quando Han era al telefono.
Incalzato dalle domande, Han dice che, poiché la DCA non era accreditata, questo significava che anche se il modulo era stato firmato, non era in ogni caso un test valido.
A questo punto il Dr Han viene incalzato dalle domande sui precedenti del Dottor Ba.
Questa linea di interrogatorio viene però contestata, anche perchè il dott. Ba è tra i testimoni.
Il consulente WADA allora continua con le domande. Si tenta di dimostrare che è sufficiente che uno solo degli accertati ha le credenziali, non richieste invece per gli accompagnatori.
Il Dr. Han chiude la sua deposizione. Afferma che la presenza della qualifica è parte importante del processo e serve a proteggere gli atleti.
TESTIMONE 5: Hao Cheng
Il prossimo testimone è il leader della squadra cinese Hao Cheng.
Viene interrogato da WADA circa la sua conversazione con il DCO.
Hai Cheng afferma che il DCO aveva i documenti, mentre gli altri due no.
A questo punto il consulente del WADA chiede ad Hao di confermare la sua precedente dichiarazione. In una dichiarazione scritta precedente, Hao avrebbe detto al DCO di “non usare la parola rifiuto, poiché un DCO cinese era stato licenziato per aver usato quel termine”.
Hao dichiara che non era quello che intendeva, ritrattando la sua precedente dichiarazione.
TESTIMONE 6: Dottor Ba ZEN
Il dottor Ba Zen è chiamato come prossimo testimone.
Al Dr. Ba viene chiesto perché ha redatto il documento che descrive in dettaglio ciò che è accaduto nella notte in questione.
Ba si lancia in un lungo racconto degli eventi di quella notte, iniziando dalla prima telefonata di Sun. Viene interrotto poiché fatti già acquisiti.
Ba allora dice di aver redatto quei documenti la notte stessa, su consiglio del Dott. Han.
Il consulente della WADA chiede di confermare il rapporto di lunga data con Sun Yang, e se lo avesse in passato già accompagnato in test anti doping.
BA conferma di aver accompagnato Sun molte volte.
Il WADA chiede allora se in passato abbia mai messo in discussione le credenziali degli accentratori. Il dott. Ba fa riferimento alla precedente violazione di Sun del 2017 e dice che anche in quel caso l’atleta aveva qualche dubbio, ma ha comunque rispettato il test.
A questo punto il WADA riporta alcuni frammenti della precedente dichiarazione (scritta) del dottore.
In particolare, in precedenza Sun Yang aveva dichiarato che era stato lui a scegliere una fiala di sangue tentando di rimuovere il campione. Successivamente aveva invece chiarito che la fiala era stata consegnata all’agente accentratore proprio dal dott. Ba.
Il dott. Ba risponde che è stato lui a consegnare la fiala e che la stessa quando è arrivato era già fuori dalla scatola dei campioni.
Interrogato sulla precedente violazione di Sun, il dott. Ba se ne assume tutta la responsabilità.
La definisce negligenza da parte sua ed aggiunge che non sapeva che la trimetazidina era stata aggiunta alla lista delle sostanze vietate nel 2014.
Al Dr. Ba viene infine chiesto se avesse considerato le conseguenze del rifiuto ad eseguire il test. Il dott. Ba risponde che si è fidato dei consigli del Dr. Han.
TESTIMONE 7: PROF. PEI YANG
Il testimone successivo è il Prof. Pei Yang. Viene chiamato come esperto per far luce sul sistema degli accreditamenti del personale infermieristico.
Il professor Pei dichiara che, se un’infermiera non mostra il suo PNC (Professional Nursing Certificate), non è abilitata dalla legge cinese a praticare l’assistenza infermieristica.
WADA contesta la dichiarazione come opinione. Il professor Pei è d’accordo, ma espone le sue ragioni.
Egli afferma che secondo la legge cinese la PNC deve essere esibita in originale e non è sufficiente neanche la fotocopia del documento. Se non ha il documento in originale, potrebbe essere sottoposto a processo penale in Cina.