C’è un nuovo aggiornamento a quasi sei mesi dalla prima notizia sulla violazione delle norme anti-doping che ha coinvolto la medaglia olimpica ungherese Tamas Kenderesi.
Secondo quanto riferito, il team legale di Kenderesi si è rivolto al Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) per impugnare la sua sospensione dovuta a una violazione del passaporto biologico.
“Abbiamo presentato il nostro ricorso al CAS, il Tribunale Internazionale di Arbitrato per lo Sport di Losanna, entro i termini previsti, cioè all’inizio dell’estate. Al momento non possiamo fornire molte informazioni, poiché si tratta di un procedimento in corso”, ha dichiarato l’avvocato Tamás Hergenrőder a Mandiner.
“Per quanto riguarda lo svolgimento del procedimento, ogni parte – dato che si tratta di un foro arbitrale – sceglie un giudice, e poi il presidente del CAS nomina un terzo giudice, quindi il consiglio arbitrale di tre persone deciderà sul caso di Tamás”. (Mandiner)
Come aggiornamento, secondo l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA), “il principio fondamentale del Passaporto Biologico dell’Atleta (ABP) è quello di monitorare nel tempo alcune variabili biologiche selezionate che rivelano indirettamente gli effetti del doping, piuttosto che cercare di rilevare la sostanza o il metodo dopante stesso“.
La dichiarazione di Kenderesi all’epoca fu che il suo campione di sangue contestato proveniva da una donazione di sangue avvenuta nell’aprile del 2022.
Ha dichiarato: “Sono convinto che il processo confermerà la mia innocenza. Non ho mai fatto uso di una sostanza proibita, di un metodo proibito e non ho commesso alcuna violazione del doping“. (SwimSwam)