Chi ha un figlio che nuota sa bene quanto sia difficile trovare l’equilibrio tra l’essere troppo coinvolto e l’essere distaccato.
Quando si vedono giovani nuotatori particolarmente eccitati o troppo ansiosi prima di una gara, spesso è legato allo stato d’animo dei genitori.
Lo stress e l’ansia che abbiamo nei confronti delle prestazioni del nostro nuotatore scivola su di loro.
Una ricerca eseguita all’Ithaca College ha cercato di esaminare questo tipo di effetto.
I ricercatori hanno lavorato con un gruppo di atleti giovani, dai 6 ai 18 anni, che praticano vari sport individuali, tra i quali il nuoto.
Il giorno prima di una grande competizione, agli atleti ed ai è stato dato un questionario sulle previsioni. In particolare è stato chiesto lo stato d’animo in merito alla competizione.
Se avete già letto i nostri precedenti articoli a riguardo, i risultati non saranno troppo sorprendenti:
- Gli atleti che si sono mostrati più stressati ed ansiosi hanno avuto genitori che realmente volevano che loro vincessero. L’ansia è stata misurata in termini di preoccupazione, sintomi fisici come muscoli tesi e mancanza di concentrazione.
- La concentrazione diminuiva negli atleti quando avevano genitori interessati più alla competizione contro gli altri che al raggiungimento di un record personale.
Vincere potrebbe essere tutto, ma la vostra aspettativa non aiuta gli atleti a farlo.
“Si potrebbe pensare che è una cosa molto positiva per il bambino, ma questo crea anche un sacco di preoccupazioni [per il bambino]. Non credo che i genitori pensino a questo genere di cose, spiega Miranda Kaye, coautore dello studio e professoressa presso il Dipartimento di Esercizio e Scienze Motorie all’ Ithaca College.
LASCIATE CHE SIA…
Essere un genitore di uno sportivo, nello specifico di un nuotatore, non è una cosa semplice.
Rette, costi di materiale tecnico, trasferte, trasferimenti giornalieri verso e dalla piscina. E’ qualcosa che coinvolge necessariamente il genitore. La stagione sembra non finire mai, come i fine settimana in giro per le gare.
Tutto ciò potrebbe essere visto come un investimento. Ed è qui l’errore. Se si vede tutto questo come qualcosa che deve necessariamente portare dei frutti, si enfatizzerà sempre e solo la vittoria.
Se invece si vuole davvero il meglio per il proprio figlio, ci si deve sforzare a farlo crescere in questo sport in un ambiente rilassato. Le pressioni si trasformano in ansia e stress per i nostri figli.
L’unico modo che i nostri figli hanno per eccellere nel breve e nel lungo termine è divertendosi. E meno pressioni riceveranno a casa, più si divertiranno in piscina.
Di Olivier Leroy-Poirier
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