Il nuotatore argentino Guillermo Bertola è stato sanzionato dalla FINA con una sospensione di quattro anni.
L’atleta oggi trentenne, finirà di scontare la sua pena nel 2024 perchè i 4 anni sono da considerare da Gennaio 2020, quando FINA ha pubblicato la prima sospensione. La retroattività della condanna impone anche la perdita della medaglia d’argento che Bertola ha ottenuto ai Giochi Panamericani di Lima nella 10km in acque libere nel 2019. Tutti i risultati e i premi vinti dall’atleta dal 2018 in poi sono nulli.
Bertola è stato provvisoriamente sospeso lo scorso gennaio dalla FINA dopo che il campione del mondo 2017 aveva subito una trasfusione di sangue. Il fatto risale al 2018 e Bertola è colpevole di non aver informato tempestivamente le autorità competenti.
L’atleta ha dichiarato alla stampa argentina: “Avrei potuto fare ricorso ad un legale e intraprendere una procedura giudiziaria, ma ho deciso di presentarmi con la verità. Ho riconosciuto l’errore che ho commesso”.
“Dato che una delle cose che mi ha detto la FINA è che se riconosci l’errore e ti dimostri pentimento la pena può essere dimezzata, non mi aspettavo una punizione del genere.” Ha detto dopo la sentenza al giornale Clarìn.
“Perché non sono solo quattro anni. Ho perso tutti i risultati degli scorsi 2 anni. Sono praticamente sei anni. La verità è che si tratta di una pena molto dura “.
La ricostruzione dei fatti di Guillermo Bertola
Il fondista argentino dice che il 23 gennaio 2018 ha subito una trasfusione di sangue dopo aver sofferto di gastroenterite. “Ero anemico, mi sentivo troppo debole per gareggiare” Ha raccontato alcuni mesi fa quando il risultato del test è stato reso pubblico. Il 1 ° febbraio hanno eseguito un controllo antidoping che però è risultato positivo. Era poco prima del classico appuntamento Santa Fe-Coronda, prevista il 4 febbraio. Il 20 gennaio 2020, FINA lo ha informato della sospensione provvisoria. Gli ha dato poi la possibilità di dire la sua versione dei fatti.
Questa versione non sembra però aver convinto il panel di giuria. Al suo casi è stata applicata la massima pena possibile.
CASI DI DOPING IN ARGENTINA
Quello di Guillermo è il terzo caso di doping per il nuoto argentino negli ultimi quattro anni.
A pochi mesi dalle Olimpiadi di Rio 2016, il Comitato Olimpico Argentino (COA) ha annunciato il ritiro dalla delegazione nazionale di Martin Carrizo, che avrebbe partecipato nei 1500 metri stile libero. L’atleta ha dovuto affrontare due anni di sospensione a causa di un testo risultato positivo per l’EPO. Il nuotatore di Santa Fe è tornato a rappresentare l’Argentina negli ultimi Giochi Panamericani a Lima 2019.
Un anno dopo, nel bel mezzo della Coppa del Mondo di Budapest 2017, un altro specialista del 1500 stile libero ha dovuto ritirarsi dalla manifestazione. FINA ha informato la Federazione Argentina degli Sport Acquatici (CADDA) di avere un test positivo al doping. Il test apparteneva a Martin Naidich, il nuotatore olimpico che nel 2013 aveva sorpreso tutti battendo due record sudamericani. Negli 800 stile libero (7: 57. 60) e nei 1500 stile libero (15:10. 24), durante il Trofeo Maria Lenk di quella stagione. Tuttavia, i dettagli della sostanza proibita trovata nei 2017 non furono mai divulgati. La sanzione non fu resa pubblica e Naidich non nuotò mai più.