Alla vigilia dei Criteria Nazionali giovanili ci arriva questo messaggio. E’ di una matricola alla quale abbiamo deciso di dare voce.
Sono nata nel 2006, sul finire di un’estate che avrebbe segnato la mia vita, se non fosse stato per il carattere di mia madre. Mio padre voleva chiamarmi “Vittoria Azzurra”. Alla fine vinse mamma.
Quando scelsi il nuoto mi venne raccontato di quel nome che doveva ricordare un’impresa della Nazionale italiana di calcio. Ma a me il calcio non piace nemmeno.
Perché vi dico questo? Per noi nati nel 2006 di date storiche ne abbiamo vissute altre. Quel 9 Marzo 2020, quando nella chat della squadra il nostro allenatore ci disse che la piscina doveva chiudere. A quel messaggio ne seguirono altri, chiudeva la scuola, chiudeva tutta l’Italia. Un mese prima comprai il mio primo costumone, che ancora è nel cassetto perché non mi va più.
Oggi faccio la valigia e realizzo un sogno che era sospeso da due anni. Ci ho messo dentro tutto: costumone, costumi, tuta della squadra, 4 cuffie. Dentro ci sono anche le mie lacrime, quelle che nessuno vede. Ci sono le mie urla in acqua quando ho nuotato il tempo limite. C’è tutto.
Io non sono una da prima linea, ma ci sarò anche io e finalmente sento di contare qualcosa, sento che ho il mio posto in questo mondo.
Alla fine a me il calcio non è mai piaciuto.
Io voglio solo nuotare.