A pochi giorni dal Natale siamo indaffarati ed a volte sopraffatti.
La corsa ai regali da un alto ci entusiasma, dall’altro ci stressa. Vorremmo vedere la gioia negli occhi di chi riceve. Quella stessa luce che sentiamo di emanare quando ci offrono qualcosa di unico.
Ed allora fermiamoci un attimo magari a leggere questo pezzo con calma.
Pensiamo a quanto già abbiamo ricevuto quest’anno dal nostro compagno: il nuoto.
A volte ha sostituito beni materiali e non ce ne siamo nemmeno accorti. Altre volte ha compensato un abbraccio, un bacio consolatorio. Ha cucito ferite e tappato buchi di vuoti che si aprivano inesorabilmente senza che potessimo agire.
AMORE PER SE STESSI
Il nuoto è un compagno di vita silenzioso. Per conviverci devi capirlo, comprenderlo. I segnali che ti da non sono percettibili agli occhi di chiunque. Solo un devoto innamorato può dare loro il giusto significato.
Il nuoto non ha dato giudizi su di te. Ti ha lasciato andare anche quando stavi per mandare all’aria anni di sacrifici e rinunce. Ha fatto in modo che ogni giorno ti guardassi allo specchio e capissi da solo che quell’immagine era o meno ciò che ti rappresentava.
Ti ha fatto amare lati di te che odiavi. Ti ha fatto riscoprire la bellezza del tuo viso segnato dagli occhialini, gli occhi rossi per il cloro. Ha infuso in te coraggio. Mentre gli altri erano indifferenti avete creduto insieme in un progetto, in un obiettivo.
Hai amato te stesso come veicolo verso qualcosa di grande. Il tuo corpo è diventato congiunzione perfetta di muscoli, testa e sentimenti che in perfetta sincronia si connettono sinuosamente.
EMPATIA VERSO IL PROSSIMO
Anche se hai trascorso gran parte della vita schivando le persone, sai che c’è qualcosa che si smuove in te quando vedi un altro nuotatore.
Non è simpatia o antipatia. Anche se sai che c’è chi nuota meglio o più veloce di te, non puoi controllare quel brivido che corre lungo la superficie dell’avambraccio quando vedi altri nuotare.
Che sia un bambino alle prime gare, o un campione che tocca la piastra, hai provato sentimenti veri.
Il nuoto ti ha regalato l’apertura al prossimo, il senso di sfida pulita e senza trucchetti. Hai visto altri in difficoltà e gli hai teso la mano perché questo sport non fa sconti per nessuno.
CORAGGIO
Sei in camera di chiamata. Hai fatto tutto secondo la tua routine. Occhialini stretti, la canzone che ti gasa, cuffia aderente e coperto per non prendere freddo. Eppure muovi le ginocchia facendole toccare tra loro. Ti siedi, ti rialzi. Guardi i giudici chiamare i nomi stritolando il tuo cartellino tra le mani. Iniziano a sudare, devi strofinarle sui pantaloni della tuta. Eccola la paura. Arriva quando sei più sicuro di te, quando ti sei scaldato per bene, idratato e nutrito a dovere. Può stringerti come una morsa sullo stomaco e non farti sentire il fischio, o fartelo sentire prima.
Il nuoto però ti ha insegnato altro. Ti ha staccato da mamma e dalle sue paure e ti sei tuffato dal bordo a cinque anni. Ti ha insegnato che puoi allenarti alle 6 di mattina ed essere a scuola alle 8.30
Hai capito grazie al nuoto che sei abbastanza maturo da scegliere di fare della tua vita qualcosa di meraviglioso.
Il nuoto ha infuso in te il coraggio, la consapevolezza che non esiste un fischio di partenza che tu non possa sentire. Non c’è blocco di abbastanza alto o obsoleto che possa fermare la tua potente entrata in acqua.
PERDONO
Hai usato l’acqua come una chiesa. Un luogo in cui pregare silenziosamente. Lontano da tutti, in corsie vuote di domenica mattina hai infilato la cuffia, stretto il laccio degli occhialini dietro la testa e ti sei buttato.
Hai pregato che ti guarisse, che ti perdonasse e che ti desse la forza di perdonare. Hai chiesto all’acqua una bracciata dopo l’altra che ti mostrasse le risposte. Lontano dai rumori hai voluto sentire il battito ed il respiro. L’acqua che si muove sotto le tue mani con il cronometro spento sembra velluto.
Si perdona il male ricevuto offrendo al prossimo la tua serenità. L’acqua ti ha reso una persona serena.
BELLEZZA
Ogni volta che sei uscito dall’acqua hai scoperto una curva a segnarti la guancia. Nello spogliatoio ti sei seduto e mentre riprendevi fiato ti sei accorto di sorridere.
L’acqua esaudisce. L’acqua purifica.
Il viso rosso e gli occhi gonfi sono solo la cornice di quella ruga che si scorge appena sotto le sopracciglia.
Quando terminata una gara afferri la corsia come un salvagente che ti tenga a galla e guardi ancora giù. L’acqua è la stessa, in ogni parte del mondo. Il riflesso no. Ogni volta si specchierà una persona diversa, quella che stai diventando grazie all’acqua.
L’acqua è il tuo specchio, lo specchio che riflette la tua bellezza, la tua essenza.