Che cosa significa amare il nuoto?
Qual è il barometro per determinare se ad una persona realmente importa?
Come fai a capire se realmente ciò che produci in piscina è determinate per una persona?
Nello sport, le emozioni riguardo all’importanza di ciò che si fa sono profondamente radicate.
Siamo portati a credere che ciò casi tipo:
- “Se sei nervoso prima di una gara è ottimo! Vuol dire che ti importa!”
- “Va bene essere arrabbiati con se stessi dopo aver nuotato male, vuol dire che ti interessa!”
- “Parla sempre del nuoto, questo prova quanto lo ama!”
Il problema è che molto raramente le persone si fermano un attimo ad esaminare questo modo di pensare. Siamo circondati da queste riflessioni e spesso non le mettiamo in discussione.
Ebbene oggi, le metteremo in discussione.
L’idea di come ci si sente nei confronti del nuoto è diversa da ciò che realmente è.
I tuoi sentimenti non determinano se ti importa. Sono le tue azioni a farlo.
Esaminiamo le tre frasi precedenti
1) “Se sei nervoso prima di una gara è ottimo! Vuol dire che ti importa!”
Essere nervosi o meno prima di una gara non determina il tuo attaccamento a questo sport.
Se sei calmo, rilassato, non significa che te ne freghi.
Anzi.
Ciò che determina il tuo amore sono le tue azioni. Un adeguato riscaldamento pre-gara, la giusta alimentazione, la consapevolezza che si è dato tutto in allenamento. Quando una di queste cose manca, sale il nervosismo.
Dimostra quanto ci tieni andando dietro al blocco preparato e cosciente delle tue possibilità.
2) “Va bene essere arrabbiati con se stessi dopo aver nuotato male, vuol dire che ti interessa!”
Odio questa frase.
E’ sbagliata. Per spiegarvi perché vi farò due esempi.
Un atleta ha una pessima gara. Visibilmente arrabbiato, prende lo zaino e lo lancia contro il muro. Comincia a rimproverare ed insultare se stesso, dicendo che di questo passo meglio mollare il nuoto.
Si mette in un angolo e continua a colpevolizzarsi isolandosi da tutti.
Questo nuotatore non sta facendo nulla per capire il perché la gara sia andata male. Non va dal suo allenatore per ascoltare i suoi consigli. Non analizza la sua gara in modo da potersi migliorare. Così facendo probabilmente il lunedì non lavorerà duramente per migliorare ciò che è andato storto.
Un altro atleta, invece, ha una bruttissima gara e che fa? Dopo aver fatto scioglimento, va dal suo allenatore per scoprire che cosa ha fatto di sbagliato ed ascoltarne i consigli.
Torna a casa e si scrive tutto ciò che ha sbagliato e le cose sulle quali concentrarsi in allenamento.
Il lunedì dopo scende in acqua con la voglia di soffrire e lavorare di più per evitare gli errori della gara.
Che si preoccupava di più, il primo o il secondo atleta?
Ricordatevi che non c’è nulla di nobile o virtuoso nell’arrabbiarsi con se stessi quando le cose vanno male.
Non state aiutando voi stessi.
Fare bene, migliorare e crescere come nuotatore non richiede ad arrabbiarsi e disgustarsi di sé quando le gare vanno male.
Le persone sicure e forti sapete cosa fanno? Escono dall’acqua, sorridono di sé stesse e vanno avanti.
Questo non è solo sintomo di amore verso il nuoto, ma anche di amor proprio.
3) “Parla sempre del nuoto, questo prova quanto lo ama!”
Spesso, soprattutto quando inizia una stagione, si sentono tante persone proferire frasi come:
- “Quest’anno arrivo ai Nazionali”
- “Voglio abbattere tutti i miei personali”
- Amo troppo il nuoto, quest’anno non salterò un allenamento
Bene.
Qual è il tuo piano per far accadere tutto ciò?
Dire di voler spaccare il mondo, o che il nuoto è la tua vita, deve poi essere seguito dall’intraprendere azioni significative verso quel traguardo.
Siete disposti ad allenarvi duramente? A mangiare sano, ad andare in palestra? Siete pronti a rinunciare alle uscite del sabato perché la domenica avete alzarvi alle 6 di mattina?
Nel nuoto, le vostre azioni parlano più forte delle vostre parole.
Ispirata da Will Jonathan
Puoi leggere l’articolo in inglese qui