Paolo Barelli, confermato Presidente della Federazione Italiana Nuoto, ha rilasciato alcune dichiarazioni all’agenzia di stampa Adnkronos.
Barelli si sofferma sulla necessità impellente di aiuti governativi per dare una speranza di sopravvivenza alle società sportive:
Dichiara il Presidente (fonte Federnuoto)
Non ci sono più, se mai ci fossero stati, i presidenti di mano destra, quelli che mettono mano al portafoglio per far andare avanti le società sportive.
Noi siamo un servizio per il paese. Con il Covid si è visto quanto sia importante l’attività motoria di base: ora ci servono subito 3-400 milioni a fondo perduto altrimenti le società sportive chiudono.
Parla poi della Riforma dello Sport:
Nella riforma dello sport è stato completamente omessa la parte sulle società sportive. Si è ragionato solo in termini di mandati. Magari serviva uno slogan da spendere politicamente, e questo lo lasciamo volentieri alla politica.
Il tema invece è valorizzare assolutamente il ruolo delle società sportive. E’ il punto centrale, altrimenti sono tutte chiacchiere.
L’ossatura dello sport nel nostro paese sono le società sportive, soprattutto quelle dilettantistiche. I nostri impianti vanno ad acqua calda e cloro. Se non ci sono i soldi per pagare le bollette le piscine chiudono, questo deve essere chiaro.
Già con il 30-40% in meno di iscritti le bollette non si possono pagare più.
E dei circa 2 miliardi che servono allo sport nel suo complesso, a noi servono tra i 300 e i 400 milioni, abbiamo fatto i conti.
Poi ai grandi campioni come Pellegrini, Paltrinieri, Setterosa e Settebello ci pensiamo noi: è al resto che il governo deve pensare.
Le società sono il presidio per l’attività motoria e sportiva. La riforma del governo non tocca questo argomento, invito il governo a riflettere.
Che poi vengano dal recovery fund o altro non importa.
Bisogna mettere mano al portafoglio: le società sono alla canna del gas.
Noi forniamo un servizio al Paese, e il Paese ora deve ricordarsene: è arrivato il momento.