Le Olimpiadi sono ancorate allo sviluppo del coronavirus.
Venerdì, nel corso di una tavola rotonda organizzata da News Corp., uno dei maggiori gruppi mediatici australiani, John Coates ha discusso la fattibilità dei Giochi Olimpici, attualmente previsti per il luglio 2021. Coates è membro del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e presidente del comitato olimpico australiano.
Secondo Coates, i Giochi devono affrontare un serio problema nel trovare il modo di gestire la salute pubblica. Migliaia di persone provenienti da tutto il mondo convergeranno in Giappone.
“Ieri ci sono stati 10.000 nuovi casi in Brasile. Pochissimi paesi sono così avanzati nell’affrontare questo problema come noi (Australia)”.
L’Australia ha attualmente solo 7.114 casi di COVID-19, con solo 102 decessi confermati.
La prima ondata del virus non si è ancora affievolita in molti paesi e preoccupa la previsione da parte degli epidemiologi della seconda ondata che potrebbe colpire l’emisfero nord. Il dottor Anthony Fauci, il principale medico statunitense che si occupa di coronavirus, ha affermato infatti che è “quasi certo che tornerà”.
Secondo Coates anche se verrà creato un vaccino, c’è la possibilità che i giochi non si svolgano come previsto. Il CIO dovrà comportarsi nella preparazione dei Giochi come se il vaccino non sarà disponibile per la prossima estate.
Un ulteriore rinvio delle Olimpiadi è stato di recente escluso anche dal Presidente del CIO Thomas Bach. Secondo Coates, Ottobre sarà cruciale per valutare se il Giappone potrà tranquillamente ospitare i giochi l’anno prossimo.
Gli esperti sono concordi nell’affermare che il prossimo autunno il virus potrà ripresentarsi creando ulteriore confusione data la somiglianza dei sintomi con l’influenza.
Il più grande evento sportivo rimane dunque sospeso ancora nell’incertezza.
L’ipotesi di una Olimpiade senza spettatori è stata già scartata: il pubblico infatti è parte fondamentale dello spirito olimpico.