Le Olimpiadi di Tokyo inizieranno tra cinque mesi e l’organizzazione deve far fronte ad un’altra problematica.
Dopo un anno dall’inizio della pandemia, il personale medico di tutto il mondo continua ad essere messo a dura prova. La situazione non è diversa in Giappone, paese ospitante i Giochi Olimpici della prossima estate.
I medici ed infermieri giapponesi, in prima linea negli ospedali per combattere il coronavirus, hanno espresso la loro volontà di non offrire i propri servizi all’interno delle Olimpiadi.
Satoru Arai, è il direttore della Tokyo Medical Association, che rappresenta 20.000 medici.
In una dichiarazione all’agenzia di stampa Reuters ha chiaramente espresso la volontà dei medici di non offrire il loro servizio ai Giochi.
Il personale medico è troppo stressato dal dover affrontare la terza ondata della pandemia. E’ pertanto impossibile prendere in considerazione la possibilità di iscriversi alle Olimpiadi.
“Non importa come lo guardo, è impossibile. Sto sentendo i medici che inizialmente hanno firmato per fare volontariato dire che non c’è modo di prendere tempo libero per aiutare quando i loro ospedali sono completamente sopraffatti”.
La nazione del Giappone ha una popolazione di circa 126,3 milioni di abitanti. I casi confermati di coronavirus sono 390.000. La cifra rappresenta lo 0,31% della popolazione. I morti sono 5.794 morti.
Ari ha anche riferito che da parte del Comitato organizzatore non c’è stata collaborazione.
“Ci siamo preoccupati e abbiamo contattato il comitato organizzatore delle Olimpiadi alla fine dell’anno scorso, chiedendo quale fosse il piano. Non abbiamo ancora avuto risposta”.