Quanto amate il nuoto?
Uno sport totalizzante, o lo ami o lo odi.
Come nuotatrice Master sono ormai convinta che ciò che spinge una persona “adulta” a scendere in vasca sia qualcosa di più forte rispetto a chi sta vivendo una vita da agonista.
Per gli agonisti il nuoto è la speranza di un lavoro futuro. Medaglie nazionali ed internazionali da rincorrere, sponsor da accattivare.
Per un master la motivazione va cercata altrove.
Che voi siate degli ex agonisti o (come me) avete imparato a nuotare ed amato questo sport “da grandi”, c’è qualcosa che attira verso l’acqua come una calamita.
Se avete perso motivazioni o stimoli, proverò a farvi riaccendere la scintilla. Quella stessa scintilla che ogni giorno mi spinge a tuffarmi in acqua, nonostante i “se” ed i “ma”, ed a volte anche i: “Perché?!”.
1. Mantenere Una Forma Fisica Decente
Provate a chiedere ad un Master il perché lo fa. Sono certa che la metà vi risponderà: “Per mangiare!”.
Non siamo più ragazzini, il metabolismo cambia, rallenta ed anche se fino a qualche anno fa potevamo mangiare panini con porchetta e digerirli prima di pagare il conto, oggi il conto ce lo porta la bilancia.
La tartaruga sugli addominali si è girata in fase di letargo.
Il fisico da nuotatore è un ricordo dei bei tempi andati.
Non disperate. Tornate in vasca.
Se può farvi stare meglio avrete una “prova costume” da superare ogni singolo giorno.
2. L’acqua
Il richiamo dell’acqua. La calma, l’azzerare ogni preoccupazione che ci portiamo dietro.
Se la vostra vita vi stressa, riuscite a pensare a qualcosa di più rilassante che accarezzare l’acqua per un’ora?
In un precedente articolo vi avevo parlato di quanto il nuoto aiuti a prendere decisioni anche difficili.
Il nuoto è per molti una vera e propria cura. L’acqua diventa un rifugio sicuro per i propri pensieri e si utilizza l’ora di allenamento come una vera e propria terapia prima di prendere una decisione importante. La maggior parte degli appassionati e di chi pratica il nuoto anche ad alti livelli, lo fa in modo quasi inconsapevole.
Corpo e mente desiderano fortemente immergersi nell’acqua e sottoporre il proprio fisico alla stanchezza dell’allenamento. In cambio si riceve una sensazione di libertà e di soddisfazione difficilmente rintracciabile altrove.
3. Gli amici di cloro
Anche la persona più riservata ed asociale del mondo non riuscirà a sottrarsi alla valanga di nuove conoscenze che porta il nuoto master.
Si è continuamente in contatto con persone dai 25 agli 80 anni. Ognuno ha un bagaglio di esperienze, viaggi, situazioni personali che possono soltanto arricchirti.
Il nuoto master dà la possibilità di tessere una rete di amicizie che supera qualsiasi barriera.
Non importa chi sei o cosa fai fuori dalla piscina.
Avere la stessa passione pone tutti sullo stesso livello. Condividere le gioie e le fatiche del nuoto rende persone più aperte e più disposte verso il prossimo.
4. La Competizione
Il brivido del blocchetto di partenza è parte integrante del nuoto Master.
Senza le gare saremmo soltanto persone che nuotano un tot di ore a settimana.
Qui invece c’è la sfida, la voglia di migliorarsi, di crescere sportivamente nonostante gli anni che avanzano.
Le gare Master sono un momento di festa. Centinaia di atleti che come te hanno rinunciato ad una domenica di relax. Moltissimi usano le gare per mostrare ai familiari le prodezze agonistiche.
Inoltre, e con questo credo di avervi definitivamente convinti, non c’è gara senza una cena post-gara a base di carboidrati, grassi, dolci ed innaffiata da buona birra.
E se tutto questo vi spaventa, tornate al punto 1. Si nuota per mangiare o si mangia per nuotare?
A voi la risposta nei commenti!
Vivo in Lombardia e nella mia città non esiste nessun programma master rivolto a persone che non siano più giovanissime. Inoltre non esiste alcuna società master che organizzi una vasca in corsie diversificate a seconda del proprio livello tecnico/agonistico, cosa che invece viene comunemente fatta negli USA. La realtà Master USA è molto più aperta: esiste la possibilità, anche per chi non è particolarmente veloce di iniziare la pratica del nuoto a livello agonistico, mentre nel mondo del nuoto in Italia si sentono tutti ‘campioni’. In Italia lo sport non ha un potere veramente aggregante. C’é troppo individualismo fine a se stesso.