Le acque libere sono state nelle ultime settimane lo sfogo di centinaia di nuotatori. In un momento in cui gli impianti dotati di piscina rimanevano ancora chiusi, il mare è stata l’unica valvola di sfogo del popolo acquatico.
Fabrizio Antonelli, allenatore di Rachele Bruni e da qualche settimana anche di Gregorio Paltrinieri, ha dispensato alcuni consigli su come approcciarsi a questo tipo di allenamento.
Nuotare in acque libere: I PUNTI FERMI
Secondo Antonelli, per approcciarsi in maniera giusta alle acque libere, bisogna innanzitutto avere una buona tecnica dello stile libero.
Le differenze dell’ambiente “acque libere” necessitano alcuni accorgimenti.
Tra questi:
- capacità di adattare la nuotata alle condizioni del momento
- avere un buon controllo della propria tecnica per adattarla a diverse condizioni del mare
- essere capaci di “aggiustare” la propria bracciata o il coordinamento generale.
ASPETTO MENTALE
Il nuoto di fondo ha una componente mentale molto presente. Fabrizio Antonelli afferma:
“dal punto di vista mentale credo che la qualità più importante sia allenare una capacità di adattamento alle diverse situazioni. Questo può consentirci di gestire in maniera più lucida possibile situazioni di gara sia legate alle variabili meteo, come le condizioni del mare, il vento, le correnti, sia a ciò che può accadere in gara”.
In piscina il nuoto è uno sport di prestazione. Nelle acque libere il nuoto diventa uno sport di situazione.
L’IMPORTANZA DI UN COMPAGNO DI ALLENAMENTO
Allenarsi in acque libere da soli è assolutamente da escludere. Secondo Antonelli, oltre allo stimolo nella prestazione, la presenza di uno o più compagnano diventa una questione di sicurezza.
“Le open water possono sempre nascondere insidie ed è sempre consigliabile accompagnarsi a qualcuno, quindi almeno allenarsi in coppia”
MUTA O COSTUME?
Nuotare con la muta è completamente diverso dal nuotare col costume. Fatta questa premessa, Fabrizio Antonelli sottolinea come anche in questo aspetto ha una enorme rilevanza la capacità di adattamento dell’atleta.
Per allenarsi con la muta è necessario allenare le spalle, ma in modo graduale e senza sovraccarichi.
Il consiglio che mi sento di dare è quello di andarci sempre piano. Iniziare sempre con calma, con pazienza, e costruire il proprio lavoro rispettando le dovute progressioni. Non bisogna assolutamente esagerare nei primi allenamenti. Dobbiamo allenarci cercando di rispettare una sorta di “piramide”, iniziando quindi dalla base.
La base di questa piramide è sicuramente costituita da una buona tecnica e da una buona preparazione generale.
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