Per molti di noi il nuoto non è solo uno sport.
Il verbo utilizzato per molti sport è “giocare”. Fateci caso: si gioca a calcio, a pallavolo, a basket.
Il nuoto non si gioca, si fa.
Io nuoto.
Il tempo che investiamo per allenarci, per rimanere focalizzati, è diventato parte della nostra identità, di ciò che siamo.
A volte sorrido davanti a chi mi dice che ho le “spalle grandi” ed alla mia risposta “perchè nuoto” mi viene sempre fatta la stessa domanda: “Ma perché ?”
Mi ricorda che tutto ciò che vale la pena richiede un duro lavoro
Il nuoto è uno sport senza bugie. Ti alleni duramente, guardi il tabellone e c’è il risultato.
Non ci sono giudici, nessuna valutazione tecnica o sullo stile, solo i numeri digitali sinceri e freddi sul cronometro.
Non ci sono sostituzioni, nessun compagno di squadra verrà a compensare le tue prestazioni poco brillanti, nessuno verso cui chiedere aiuto quando le cose vanno male.
La natura precisa dei risultati nella competizione sta a significare che possiamo vedere e sentire visibilmente i progressi mentre miglioriamo e possiamo mettere in correlazione il lavoro che mettiamo con i risultati che riceviamo.
Mi ricorda di espandere continuamente i miei orizzonti .
Quante volte un allenatore vi ha lanciato un guanto di sfida durante un set?
- “Vediamo se lo finisci”
- “Proviamo a costruire un 200mx”
Non conto più le volte che davanti la spiegazione di una serie mi sono detta “Stavolta davvero ci rimango secca”. Eppure ogni volta riuscivo non solo a finire la serie, ma ad uscire dall’acqua con quel sorriso carico di soddisfazione ed i muscoli delle gambe che urlavano pietà.
Un buon allenamento libera la mente.
Avete presente quella sensazione che ho appena descritto? Dopo un duro allenamento ti senti felice, quasi eccitato per aver superato ancora il tuo limite. Quando eseguiamo un duro allenamento, i nostri corpi lo riconoscono come un momento di intenso stress, e in risposta espelle una proteina chiamata BDNF (fattore neurotrofico derivato dal cervello). Cosa fa BDNF? Migliora la funzione dei neuroni e incoraggia la crescita di nuovi neuroni. Questo spiega perché ti senti felice e con la mente libera dopo un grande allenamento. (Se volete anche più di quel buon vecchio BDNF, fate un po ‘di lavoro con scatti veloci. La ricerca ha dimostrato che i velocisti in particolare hanno registrato un aumento della produzione di BDNF).
È dove vado a meditare
Non importa cosa succede fuori dalla piscina, per un’ora o due riesco a staccare la spina. Che si tratti di stress da lavoro o di conflitti con le persone che fanno parte della nostra vita, nuotare ti dà l’opportunità di spegnere tutto. Nessun cellulare, nessun social media, niente di niente – solo te e la linea nera.
Nuoto perché posso fare cose straordinarie
Il nuoto mi fa sentire una persona speciale, lo devo ammettere.
Certo, per alcuni lo straordinario è gareggiare in una competizione internazionale, o concludere un 200 farfalla senza morire.
Per me ogni giorno si aprono le porte di piccoli momenti in cui mi sento davvero speciale.
Il nuoto mi mette alla prova continuamente, combatte dolori e disagi che tutti noi viviamo.
Fa emergere la parte di me che amo più, quella forte, determinata, quella che non ha paura e con caparbietà arriva alla meta.