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Joe Gardner Esegue la Virata Perfetta a Rana – Il Video

Sono sicura che la prima cosa che vi verrà in mente nel guardare il video sarà: “Ma si può fare?”

Effettivamente sembrerebbe un modo strano di eseguire la virata nello stile rana. Eppure questa particolare esecuzione è perfettamente in linea con il Regolamento, a patto che si tocchi il muro con entrambe le mani.

Guardate cosa ha eseguito Joe Gardner  ai Campionati “Big Ten” in America, e chissà se nelle prossime gare non vedremo altri nuotatori farlo.

SwimSwam ha recentemente incontrato Gardner per discutere di questa tecnica vista raramente. Il video qui sotto mostra Gardner che gareggia nei preliminari dei 100 rana, finendo in 54.78.

Nelle finali, Gardner ha migliorato ulteriormente il tempo, toccando a 54.49. Per la fase finale, ha eseguito due virate “aperte” ed una virata girando tutto il corpo (classica capriola dello stile libero che definiremo “flip turn”).

LA FASE DI VIRATA NELLO STILE RANA

Ricordiamo che il Regolamento tecnico del Nuoto espressamente prevede sulla fase di virata:

Dall’inizio della prima bracciata dopo la partenza e dopo ogni virata, il corpo deve essere mantenuto sul petto. Non è permesso ruotare sul dorso in nessun momento ad eccezione che nella virata dove, dopo avere toccato la parete è permessa qualsiasi rotazione a condizione che il corpo, nel momento in cui si stacca dalla parete sia tornato sul petto […]

Il tocco, ad ogni virata e all’arrivo della competizione, deve essere effettuato con entrambe le mani separate e simultaneamente sopra, sotto o al livello dell’acqua […]

Gardner è nella parte inferiore dello schermo, nella corsia uno.

(Video per gentile concessione di Purdue Athletics.)

LE MOTIVAZIONI DI QUESTA PARTICOLARE VIRATA

SwimSwam : Prima di tutto, hai fatto il miglior tempo grazie alla virata?

Gardner : Ho fatto il miglior tempo ai Big Tens di qualche decimo, anche se non posso garantire che le virate abbiano fatto la differenza. Penso che siano state d’aiuto, e ovviamente si può potenziare con l’allenamento.

SwimSwam : Perché hai scelto di virare con la capriola?

Gardner : Ad essere onesti, uno dei motivi per cui ho scelto di fare queste virate è perché hanno reso la gara più divertente per me.  Vi è da dire che questo tipo di virate potrebbe essere rischioso. Ma ho alimentato il rischio perché volevo provare qualcosa di nuovo. Volevo essere la cavia per vedere se fare questa virata ha un vantaggio. Le mie  gare sicuramente sarebbero potute andare meglio, ma dopo tutto mi sono sentito confortato dalla sensazione di “Wow … l’ho fatto davvero“.

I Possibili vantaggi

SwimSwam : Quali vantaggi ritieni che i “flip turn” ti diano a rana?

Gardner : Ci sono sia vantaggi che svantaggi. Per quanto riguarda i vantaggi, la classica capriola è più veloce di una virata aperta. Se viene eseguita bene penso che il vantaggio sia di 4 o 5 decimi. Poi, quando ti spingi fuori dal muro, hai la possibilità di mirare più in basso e scivolare sotto tutte le onde che hai appena portato, piuttosto che combatterle come devi fare nella classica virata. Spingendoti ti senti estremamente fluido e si sente la differenza di resistenza in confronto alla virata aperta.

L’unico svantaggio potrebbe essere la mancanza di ossigeno. Questa è stata la principale preoccupazione del mio allenatore, ma a dire il vero non credo che abbia avuto un ruolo in nessuna delle mie gare. Tuttavia, quando si parla di 200, penso che porterebbe più danni che aiuto per quanto riguarda l’ossigeno.

SwimSwam : quali sono stati i pensieri del tuo allenatore sulla strategia? E sei stato tu o il tuo allenatore a pensare di provare la virata?

Gardner : Lavoro principalmente con Coach J Agnew, ed era entusiasta, ma anche molto cauto. Non ho avuto bisogno di convincerlo, ero fiducioso e volevo farlo.

Mi sono reso conto che per eseguirla bene, hai bisogno di braccia piuttosto lunghe e spalle molto flessibili, altrimenti ti capiterà di sbattere contro il muro. Per fortuna, ho le braccia lunghe e faccio un sacco di distensioni alla spalla e volevo assumermi il rischio. L’ho provata in allenamento ed ho dimostrato a J. che potevo farla in gara. Quando lo abbiamo spiegato all’Ufficiale di Gara del raduno ed ha confermato che era regolare, ci siamo letteralmente eccitati.

Riflessioni

SwimSwam : Quali sono le tue riflessioni sulla virata e la eseguirai ancora?

Gardner : ho iniziato a praticare questa virata un paio di giorni prima della mia gara. Probabilmente non l’avevo fatta più di 30 volte. Non avevo alcuna aspettativa di come sarebbe andato a finire un intero 100. Ho deciso di farlo in tutte e tre le virate nei preliminari, facendo leva sulla speranza che sarei tornato a impiegare un diversa strategia in finale.

Nel prepararmi per le finali, volevo fare i primi 50 veloci, ed entrare con forza in virata. Per questo ho deciso di eseguire la prima virata nel modo classico. Ho sentito poi che il secondo tocco della parete di virata era il momento perfetto per farla. Avevo infatti mantenuto un ritmo costante con una buona dose di forza e ossigeno. Per la terza virata, ho pensato che a quel punto i miei muscoli sarebbero stati più tesi per eseguire la nuova virata con precisione. Per questo ho optato per la virata aperta.

Tuttavia, penso che con più allenamento, potrebbe risultare efficace su tutte e tre le virate.

Mi è piaciuto correre il rischio, ma dovevo comunque concentrarmi per essere sicuro di portare punti alla mia squadra.

In finale, sono sceso di tre decimi dal tempo dei preliminari ed ho guadagnato alcuni punti.

Per realizzare questa virata ho combinato allenamento e ginnastica. Ogni movimento doveva essere preciso, ma sono sicuro che allenandola di più potrò godere di tutti i vantaggi che può dare.

L’articolo in lingua madre è a cura di Reid Carlson

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About Braden Keith

Braden Keith

Braden Keith is the Editor-in-Chief and a co-founder/co-owner of SwimSwam.com. He first got his feet wet by building The Swimmers' Circle beginning in January 2010, and now comes to SwimSwam to use that experience and help build a new leader in the sport of swimming. Aside from his life on the InterWet, …

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