In Giappone, il primo ministro Shinzo Abe ha ufficialmente revocato lo stato di emergenza dichiarato per la pandemia da coronavirus (COVID-19).
Lo stato di emergenza era in vigore dal 16 Aprile. Il 4 Maggio sono state revocate le misure in 39 prefetture. Ha fatto poi seguito un ulteriore provvedimento del 25 Maggio. Anche le restanti prefetture di Tokyo, Hokkaido, Chiba, Saitama e Kanagawa hanno visto il loro stato di emergenza terminare.
La città di Tokyo riveste un significato speciale per i nuotatori giapponesi, in quanto vi risiede il Centro nazionale di formazione. Il Consiglio dello Sport del Giappone (JSC) ha chiuso sia il Centro Nazionale di Allenamento a partire dal 9 aprile, lasciando i nuotatori d’elite senza piscina per l’ultimo mese. Gli atleti olimpionici come Daiya Seto hanno dovuto ricorrere a metodi casalinghi pur di allenarsi .
Il primo ministro Abe sulla revoca delle restrizioni ha dichiarato in una conferenza stampa televisiva:
“Ho deciso di porre fine allo stato di emergenza in tutta la nazione. In poco più di un mese e mezzo abbiamo quasi messo sotto controllo la situazione (i nuovi contagi)”.
“L’eliminazione dell’emergenza non significa che il virus sia scomparso o che i contagi siano scese a zero. La nostra battaglia contro il virus continuerà”, ha detto Abe.
Indossare maschere facciali, rispettare la distanza sociale e lavorare da casa sono linee guida fortemente incoraggiate in tutto il Giappone. Inoltre, per Kyodo News, si chiederà alle persone di astenersi dall’attraversare i confini della prefettura per il resto del mese. Le restrizioni di viaggio tra le prefetture saranno gradualmente revocate per fasi fino alla fine di Giugno.
Secondo il Johns Hopkins Coronavirus Center, in Giappone sono stati segnalati oltre 16.500 casi di coronavirus, con 830 morti.