UNIVERSIADI – NAPOLI 2019
- Napoli (ITA) – Piscina Felice Scandone – Vasca Lunga
- 04/10 Luglio 2019
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Le opinioni espresse in questo editoriale appartengono all’autrice e non necessariamente riflettono il pensiero di Swimswam.
“Napoli è di mille colori”.
Così recitava una canzone del poeta/cantautore napoletano Pino Daniele.
Con “mille colori” non si intende l’acquerello che si prospetta dinanzi agli occhi di chi arriva nella città partenopea, o almeno, non solo a quello.
Le sfumature di questa città devono essere rintracciate altrove, per non correre il rischio di cadere nei pregiudizi e preconcetti da sempre accompagnano questi luoghi.
A Napoli non è mai tutto bianco o nero. E nemmeno azzurro. Anche se l’azzurro avvolge e travolge tra cielo, mare ed occhi che si riflettono in essi.
Le Universiadi di Napoli sono state una scommessa soltanto per chi non conosce e comprende appieno questa città.
I napoletani non avrebbero mai scommesso su di esse, perché sapevano già che avrebbero vinto.
Napoli ha preso tra le mani un evento mondiale e lo ha trasformato nella dimostrazione, semmai ce se fosse stato il bisogno, che è più di ciò che si conosce.
La Piscina Scandone si è vestita in un abito da sera che le resterà cucito addosso.
Fiera ed orgogliosa della sua storia e tradizione, ha aperto i suoi cancelli a chi vive di nuoto.
Dietro le luci, i nuovi blocchi, il piano vasca rinnovato. Lì dove le telecamere non ci sono e le luci della ribalta si sono spente per far posto a quelle della sera, lì devono essere ritrovati i fautori di tutto questo.
Vi è una Campania che vive di nuoto, che in piscina ha trascorso una vita. Che ha dimenticato e trascurato i propri affetti pur di crescere una generazione non di campioni, ma di donne e di uomini che possano migliorare la parte di mondo in cui vivono.
In questi giorni ho visto allenatori, tecnici, dirigenti di società togliersi la giacca e la camicia ed iniziare a lavorare per 14 ore al giorno pur di restituire alla città e all’Italia il posto d’onore che merita.
Ho visto atleti delle squadre campane vestire la divisa di volontari, rinunciare ad una porzione delle proprie vacanze pur di dare, in silenzio e senza riflettori alcuni, il proprio contributo.
Ho incontrato il prof. Raffaele Avagnano, per tutti Lello.
Ex atleta olimpico, finalista alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984. Allenatore di riferimento del Circolo Canottieri Napoli e da anni nel direttivo del Comitato Campano della Federazione Italiana Nuoto.
Non è stato facile rubargli cinque minuti.
Ho dovuto quasi rincorrerlo tra la zona mista ed il piano vasca, poiché c’era il tappeto da sistemare, i volontari che stavano entrando in piscina.
C’era il podio da preparare, la fornitura d’acqua che doveva essere scaricata in piscina.
Lello Avagnano ha espresso il suo entusiasmo per l’organizzazione di questa edizione delle Universiadi.
Le Universiadi sono il risultato di una sinergia e della collaborazione di “tutto” il nuoto campano.
“Tanti amici, allenatori, tecnici e dirigenti hanno profuso energie e giornate interminabili con l’unico obiettivo di lasciare non solo un ricordo ma un’eredità al futuro di questo sport”.
Queste le parole di Avagnano, che continua:
“Da anni cerco di creare una sinergia e continui confronti anche con i tecnici più giovani. Le Universiadi sono anche il frutto di questa continua collaborazione e scambio sia verticale, tra la Federazione Italiana Nuoto ed il Comitato Campano, sia orizzontale, cioè tra tutti noi che operiamo nel territorio. Persone come Ottorino Altieri, Luca Piscopo, Enzo Allocco solo per citarne alcuni, sono coloro che dietro le quinte hanno fatto si non solo ora ma da anni, che si potesse creare un evento del genere”.
“Abbiamo cercato di donare non solo a Napoli ed alla Campania, ma tutta l’Italia un impianto che potesse accogliere i nuotatori di tutto il mondo. La vasca della nuova Scandone è diventata quella che tecnicamente viene definita una “vasca veloce”. Quattro lati a sfioro, un ponte che non crea nessun “ritorno d’acqua” al momento della virata. Tutto è stato pensato per far vivere all’atleta la migliore esperienza possibile. La vasca esterna ha lo stesso principio di progettazione. L’atleta è messo al centro e tutta la ristrutturazione è stata pensata per rendere agevole non solo la gara in sé ma anche la permanenza in piscina”.
Napoli è mille colori, ma le sfumature che ci piacciono di più sono quelle del blu.
Con queste sfumature vi accoglierà, non solo durante le Universiadi ma ogni volta che nel blu vorrete perdervi.