La Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS) ha aperto due uffici sul campo a Tokyo il 13 luglio, uno per le controversie legali e uno per i casi riguardanti l’antidoping durante le Olimpiadi di Tokyo.
La divisione ad hoc del CAS, che è stata presente alle ultime 13 Olimpiadi estive e invernali.
L’ufficio per le controversie legali è composto da:
- Presidente: Michael Lenard OLY, USA
- Co-Presidente: Elisabeth Steiner, Austria
- Co-Presidente: Giulio Napolitano, Italia
Il secondo ufficio si occuperà di questioni riguardanti l’anti-doping durante i Giochi Olimpici. E’ stato istituito per la prima volta alle Olimpiadi di Rio 2016. Questo ufficio è composto da:
- Presidente: Ivo Eusebio, Svizzera
- Co-presidente: David W. Rivkin, USA
In particolare, l’istituzione di un ufficio sul campo è molto importante poiché i casi di violazioni alle regole anti-doping normalmente richiedono mesi di istruttoria. Durante le Olimpiadi, se viene rilevato un caso di doping, a volte CAS ha solo ore per decidere un caso.
I PRECEDENTI
Durante le Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016, la cinese Chen Xinyi venne informata durante le gare del risultato positivo del suo test anti-doping.
Aveva già gareggiato nei 100 metri farfalla, dove si piazzò quarta in finale. Era iscritta il giorno dopo nei 50 metri stile libero.
Il giorno successivo, un’agenzia di stampa statale cinese confermò che l’atleta era risultata positiva alla idroclorotiazide.
Chen e l’Associazione cinese di nuoto posero il caso dinanzi all’ufficio sul campo del CAS per accelerare il test di controllo su un secondo campione. Il CAS riuscì ad eseguire il secondo test, risultato anche esso positivo e Chen Xinyi venne espulsa dalle Olimpiadi di Rio.
Il caso più noto è stato quello della russa Yuliya Efimova che venne autorizzata a gareggiare solo pochi giorni prima dell’inizio dei Giochi.
Gli uffici CAS saranno operativi a Minato-ku, Tokyo. A causa delle restrizioni COVID-19 i casi saranno discussi in video-call.