Articolo in inglese a cura di Braden Keith. Puoi leggere l’articolo in lingua inglese qui
Tre nuotatori hanno presentato una proposta di class action contro FINA, a mezzo degli studi legali californiani “Farella Braun & Martel” e “Lieff Cabraser Heimann & Bernstein”.
Le tre star del nuoto sono: Katinka Hosszu , Michael Andrew e Tom Shields ed accusano la FINA di aver violato le leggi antitrust americane.
La International Swimming League ( ISL ) ha intrapreso un’azione legale separata.
Katinka Hosszu e Michael Andrew in questo momento si trovano in Cina per partecipare ai Campionati Mondiali in vasca corta.
La causa è incentrata sulle mosse della FINA atte a bloccare l’evento che doveva svolgersi a Torino a fine mese, l’Energy For Swim 2018.
Le motivazioni portano come precedente la causa intentata in Europa contro la International Skating Union nel 2017. In quel caso la Comunità Europea dispose che era illegittimo tentare di bloccare la partecipazione dei pattinatori professionisti a manifestazioni non autorizzate dalla Federazione Internazionale.
Ora si cerca di produrre un precedente giuridico anche negli Stati Uniti.
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La violazione delle Leggi Antitrust Americane
L’azione legale si fonda sulla violazione delle norme dello Sherman Antitrust Act del 1890, che vieta alle organizzazioni di impegnarsi in comportamenti anticoncorrenziali.
Gli avvocati dei ricorrenti denunciano anche l’interferenza illecita nei rapporti contrattuali e/o rapporti economici futuri.
Vi è nel caso di specie un concorso esterno per limitare irragionevolmente la concorrenza e creare un monopolio.
Il ricorso mira ad ottenere un provvedimento ingiuntivo ed il risarcimento dei danni monetari a favore dei ricorrenti e di chiunque parteciperà alla class action.
Ove venisse accolto il ricorso decine di altri nuotatori provenienti da tutto il mondo potrebbero inserirsi, non essendo limitato soltanto ad americani.
Sul punto ha dichiarato Michael Andrew:
“Solo pochi eletti nuotatori possono vivere grazie al nuoto, mentre la FINA sta facendo una strage”.
“Il primo pensiero della FINA non sono i nuotatori. FINA bloccando la richiesta di ISL ha riportato questo sport nel Medioevo. FINA e ISL possono coesistere”.
Tom Shields, medaglia d’oro olimpica, è uno degli attori principali della class action. Ha dichiarato che per anni aveva sognato un campionato professionistico di nuoto. Quando quel sogno si stava per avverare, è arrivata la FINA a bloccare tutto.
Sicuramente l’ungherese Katinka Hosszu è la ricorrente che vanta il più prestigioso curriculum.
- 3 ori individuali Olimpiadi 2016
- 1 argento Olimpiadi 2016
- 20 titoli mondiali
- 82 medaglie internazionali
“La mia passione è sempre stata quella di spingere il nuoto nella direzione in cui i nuotatori sono partner del corpo di governo, non solo fantocci”, ha detto la Hosszu.
“ISL prende i nuotatori sul serio, non come fa FINA.”
Questi i riferimenti della class action (riportati in lingua inglese):
Shields, et al. v. FINA, Case No. 18-cv-07393. ISL’s lawsuit is International Swimming League, Ltd. v. FINA, Case No. 18-cv07394.
I procedimenti pendono dinanzi alla U.S. District Court for the Northern District of California.
SwimSwam ha chiesto un commento a FINA, ma non abbiamo ottenuto risposta.
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