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Come Ha Fatto Milak A Stabilire Il Record Del Mondo? Video Analisi

Di Stefano Nurra

Durante i Mondiali 2019 in Corea, Kristof Milak ha battuto il record del mondo nei 200m farfalla maschili in quella che è stata una delle gare più stupefacenti dell’intero evento.

Secondo me, pensare a Milak in questa gara è come pensare a Superman o a qualche altro supereroe. Ero lì a guardare la gara e ricordo che l’intera arena ha fatto una standing ovation solo per lui, cosa che si è verificata solo per pochi nuotatori prima.

Ha distrutto il record di Michael Phelps, nuotando un tempo incredibile.

Nonostante un’infezione abbastanza grave di COVID-19 in autunno, Milak è tornato in pista per le Olimpiadi di Tokyo dopo un’altra impressionante gara chiusa in 1:51.40 ai Campionati Ungheresi di Marzo.

Analizzare il suo record del mondo del 2019 è stato incredibile, e ho cercato di raccogliere più dati possibili.

GESTIONE DELLA GARA

Il primo punto che possiamo vedere è la gestione della gara. I passaggi per ogni 50m sono stati:

  1. 24.66
  2. 28.22
  3. 28.69
  4. 29.16

È stato sicuramente un approccio molto aggressivo, e Milak si è risultato comunque secondo dopo i primi 50 metri.

Se confrontiamo questa gara con i 200m stile libero maschili, possiamo vedere che i primi 50m non sono molto diversi. I primi 50 metri di Milak nei 200 farfalla sarebbero stati il quarto miglior risultato nella finale dei 200 metri stile libero maschili ai Campionati del Mondo di Gwangju.

Il resto della gara è ovviamente diverso. Il dispendio energetico nei 200 delfino è diverso rispetto ai 200m stile libero. O forse alcuni delfinisti sono troppo agressivi.

STROKE RATE

Kristof Milak è molto costante nella frequenza di bracciata tenuta durante la gara. Ha solo una piccola differenza tra l’inizio e la fine dei 200 metri, ma niente di drastico.

Controllando l’ampiezza di bracciata, possiamo vedere che nei primi 50m risulta più lunga, 226,7cm in media.

Nella seconda e terza frazione perde circa 3 cm per lunghezza: 223,2 cm nei secondi 50 e 220,4 cm nei terzi 50. Gli ultimi 50m ci mostrano una diminuzione significativa della distanza media, 204,1 cm. Pertanto, c’è una stretta relazione tra la distanza coperta con un ciclo ed il tempo su ogni vasca.

CONTEGGIO DELLE BRACCIATE

Penso che questa sia una buona occasione per parlare del numero di bracciate. Questo parametro è facile da usare nella pratica, ma purtroppo non mostra tutta la storia.

Se confrontiamo questo parametro con l’ampiezza di bracciata, possiamo osservare che il numero di bracciate per il terzo 50m e l’ultimo 50m è sempre 20, ma la distanza per ciclo è notevolmente diversa.

Questa differenza avrà più senso se valutiamo la lunghezza della fase subacquea.

FASE SUBACQUEA

Nel terzo 50m la fase subacquea è lunga 6,9 metri, mentre nell’ultimo 50m la fase subacquea è lunga 7,7 metri. Questo spiega la differenza nell’ampiezza di bracciata ma lo stesso numero di bracciate in entrambi i 50m. Quindi, se vogliamo usare il parametro del numero di bracciate durante una sessione di allenamento, dobbiamo essere sicuri che la fase subacquea sia sempre la stessa, o comunque valutarla.

 

Il primo 50 è composto da 17 bracciate e 12,7 metri sott’acqua; il secondo 50m è caratterizzato da 18 bracciate e una fase subacquea di 9,1 metri.

Nelle fasi subacquee è interessante vedere la quantità di colpi di gambe ogni 50m:

7 nel 1°

5 nel 2°

3 nel 3°

4 nel 4°

GESTIONE DELL’ENERGIA

In una gara come i 200m farfalla la gestione dell’energia è essenziale per ottenere il miglior risultatoi. Questo è un equilibrio individuale che ogni atleta interpreta in modo diverso.

Qualcuno parte più velocemente, qualcuno usa più la frequenza, altri più l’ampiezza di bracciata. si possono notare scelta tecniche o tattiche diverse, ma la cosa importante è che siano eseguite per scelta ragionata e studiata, non in modo casuale.

Il costo energetico delle fasi subacquee, collegato alla velocità e alla lunghezza delle stesse, è uno dei parametri più importanti.

Confrontando Kristof Milak e Michael Phelps possiamo vedere che hanno due approcci molto diversi quando affrontano i 200 mosca.

Phelps ha un grande vantaggio nella fase subacquea, mentre Milak è molto più veloce nella fase di nuoto.

VELOCITÀ DI VIRATA

Se controlliamo l’evoluzione della velocità durante la gara, possiamo vedere che l’unico punto debole delle prestazioni di Milak è la velocità delle virate.

È possibile confrontare la velocità tra la fase nuotata  e la fase subacquea calcolando la velocità dai 5 metri prima della virata ai 15 metri dopo la virata.

Nel caso di Milak la differenza tra le due fasi è minima, il che significa che Milak non guadagna molto dalle virate.

Se controlliamo il grafico che rappresenta la velocità da 5 metri prima del muro a 15 metri dopo il muro, possiamo vedere che nelle prime due virate la fase subacquea sopra descritta, di Milak è più lenta della sua fase nuotata e nell’ultima virata le velocità sono quasi le stesse.

Questo significa che Milak può migliorare molto nella fase subacquea e che quindi forse vedremo Milak migliorare i suoi tempi con ampi margini.

CONTEGGIO DELLA RESPIRAZIONE

L’ultimo punto che vorrei sottolineare è il numero di respirazioni:

  • 11 nei primi 50m
  • 16 nel secondo
  • 19 sia nel terzo che nel quarto 50m.

Abbiamo già parlato del numero di bracciata. 17 nei primi 50m, 18 nel secondo, 20 sia nel terzo che nel quarto. Questi dati confermano il punto sull’equilibrio tra il costo energetico e la velocità di ogni fase della gara.

La respirazione, dal punto di vista metabolico, è estremamente importante per nuotare un buon 200 farfalla . Questo potrebbe sembrare strano per alcuni giovani allenatori, che di solito dicono ai giovani nuotatori di non respirare molto spesso a delfino.

Questo suggerimento di ridurre al minimo la respirazione è corretto quando si parla dei 100m farfalla e soprattutto dei 50m farfalla. E’ importante infatti non cambiare la posizione del corpo quando si nuota a farfalla, e la respirazione può alterarla.

Per i 200m farfalla non possiamo raccomandare la stessa strategia.

Il nuotatore deve respirare.

Quindi, col tempo un nuotatore deve imparare a respirare correttamente, senza cambiare la posizione del corpo, e poi applicare questa tecnica di respirazione anche nei momenti di fatica.

Nei 200 metri farfalla, la respirazione è essenziale ma il nuotatore deve essere in grado di mantenere la stessa posizione del corpo.

VIDEO ANALISI

Grazie a Kristof Milak e al suo allenatore Attila Selmeci, per la lezione e l’opportunità di parlare della gara del record mondiale e delle tecniche utilizzate per nuotare i 200m farfalla.

This story comes courtesy of STEFANO NURRA

  • Analyst of Turkish Swimming Federation
  • Analyst of Energy Standard

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About Braden Keith

Braden Keith

Braden Keith is the Editor-in-Chief and a co-founder/co-owner of SwimSwam.com. He first got his feet wet by building The Swimmers' Circle beginning in January 2010, and now comes to SwimSwam to use that experience and help build a new leader in the sport of swimming. Aside from his life on the InterWet, …

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