Oggi gli appassionati di nuoto riconoscono il nome di Vladimir Salnikov come appartenente alla presidenza della Federazione Nuoto Russa, o come il nome del meeting che si svolge ogni anno a San Pietroburgo.
Ma Vladimir Salnikov non è solo questo.
E’ stato anche uno dei più grandi nuotatori sulla distanza, ed ha dominato per oltre un decennio le gare dei 1500 sl.
E’ stato il primo uomo a rompere il muro dei 15 minuti nei 1500 stile libero maschili. Nel bel mezzo della guerra fredda ha dimostrato al mondo come lo sport può essere al di sopra della politica.
Vi diamo 7 motivi per i quali tutti dovremmo conoscere Vladimir Salnikov:
1. E ‘stato il primo uomo a rompere il muro dei 15 minuti nei 1500m stile libero.
Ci sono quelle pietre miliari nello sport che sembrano imbattibili o irraggiungibili.
Nell’atletica erano i 10 secondi sui 100 metri. Per le ginnaste è il 10, per i pattinatori il 6.
Per i nuotatori era la barriera dei 15 minuti nei 1500 metri stile libero.
Salnikov fu il primo. Era a casa, alle Olimpiadi di Mosca del 1980 ed abbassò il record del mondo dell’americano Brian Goodell di ben 4 secondi.
Il tempo fu di 14: 58.27.
Due anni prima, ai Mondiali di Berlino del 1978, ruppe un’altra barriera, quella degli 8 minuti negli 800 metri stile libero, con il tempo di 7: 56.49
2. Nonostante la Medaglia Olimpica, venne boicottato 4 anni dopo
Con la vittoria in tasca dei 1500 stile libero alle Olimpiadi del 1980, Salnikov continuò ad allenarsi puntando alla Olimpiadi del 1984. Anche se era forte l’emozione della medaglia alle Olimpiadi di casa, voleva vincere contro tutto il mondo.
Tuttavia, all’Unione Sovietica ed a tutti gli altri paesi del blocco orientale, venne proibito di partecipare ai Giochi Olimpici di Los Angeles del 1984. Erano gli anni della guerra fredda ed i giochi politici tra USA/URSS si giocavano anche al tavolo delle Olimpiadi.
3. Per 50 anni è stato il più vecchio medagliato Olimpico
Nei due anni precedenti le Olimpiadi di Seoul del 1988, Salnikov sembrava in declino.
Ai campionati del Mondo a Madrid nel 1986 non salì nemmeno sul podio.
Ai Campionati Europei del 1987 non nuotò nemmeno la finale dei 1500 stile libero. Nel periodo precedente i Giochi del 1988, gli allenatori sovietici lo davano per spacciato e non degno di rappresentare l’Unione Sovietica in Corea del Sud.
Il posto in squadra lo ebbe grazie all’intervento del Ministro dello sport.
Salnikov all’età di 28 anni era considerato “troppo vecchio”.
Nonostante la mancanza di fede dei suoi allenatori, e nessuno che credesse in lui, Salnikov riuscì a conquistare la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Seoul con il tempo di 15: 00.40.
4. Ha ricevuto la Standing Ovation nel villaggio olimpico, dopo la sua gara a Seoul
Il nuotatore canadese Mark Tewksbury, che avrebbe poi vinto i 100m dorso alle Olimpiadi del 1992, ha raccontato la scena nel suo libro Visioni di eccellenza.
Descrive Salnikov come un russo normale, alto e con l’atteggiamento stoico di chi vuole solo competere contro il mondo intero. Ma il sostegno che ricevette dagli altri atleti fu totale.
Una spontanea standing ovation quando tornò nel villaggio olimpico. Tutti gli atleti, di tutti gli sport, provenienti da ogni parte del mondo riconobbero la sua impresa.
5. È stato imbattuto nei 1500m stile libero per quasi 10 anni .
In quel periodo, tra il 1977 ed il 1986, Salnikov ha vinto l’evento più estenuante nel nuoto in vasca per oltre 60 volte di seguito ai vari Campionato del Mondo, campionati europei e olimpiadi.
Rispetto.
6. Si è allenato con Mark Schubert a Mission Viejo
Vedere Russi che si allenano in California sembra banale ora (vedi: Morozov, Lobintsev @ USC con Dave Salo ). Alla fine degli anni ’70 e lungo gli ’80 Stati Uniti e Russia erano le due superpotenze mondiali, per nulla “amiche”.
Salnikov andò ad allenarsi in California con Schubert e due dei suoi atleti, Brian Goodell ( campione olimpico del ’76 nei 400 e 1500 stile libero, e detentore del record mondiale in entrambe le distanze fino alla fine degli anni ’70) e Tim Shaw (ex detentore del record del mondo nei 200, 400 e 1500 stile libero).
7. Era conosciuto come “The Monster of the Waves”.
Salnikov ha regnato nelle gare sulla distanza per così tanto tempo da meritarsi l’appellativo.