Il Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) ha rilasciato una dichiarazione annunciando che il Comitato Olimpico Russo (ROC) ha ufficialmente presentato ricorso contro la sospensione a tempo indeterminato inflittagli il mese scorso dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO).
Il CIO ha tolto i finanziamenti al ROC a ottobre dopo aver affermato che l’organizzazione ha violato la Carta Olimpica assorbendo i Consigli Olimpici di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia, quattro regioni che sono state annesse illegalmente all’Ucraina nel corso della guerra in corso in Russia. Il consiglio esecutivo del CIO ha stabilito che la mossa ha “violato l’integrità territoriale” del comitato olimpico nazionale ucraino (NOC).
“Nel suo ricorso al CAS, il ROC chiede che la decisione impugnata venga annullata e che venga reintegrato come CNO riconosciuto dal CIO, beneficiando di tutti i diritti e le prerogative garantiti dalla Carta Olimpica”, ha dichiarato il CAS nel suo comunicato.
Il CAS ha dichiarato che il procedimento arbitrale è stato avviato e che sono in corso scambi di memorie scritte, ma che non c’è ancora una tempistica per la decisione finale.
“La decisione del collegio arbitrale del CAS sarà definitiva e vincolante, ad eccezione del diritto delle parti di presentare ricorso al Tribunale Federale Svizzero entro 30 giorni per motivi limitati”, ha dichiarato il CAS.
In particolare, le ultime sanzioni al ROC non avranno alcun impatto sulla possibilità che il CIO permetta agli atleti russi e bielorussi di gareggiare come singoli neutrali alle Olimpiadi di Parigi 2024, secondo quanto dichiarato dal portavoce del CIO Mark Adams.
A giugno, la Russia ha assorbito 22 federazioni sportive della Repubblica Popolare di Donetsk (DPR), annessa illegalmente, tra cui quella di nuoto, come parte di uno sforzo per “accelerare l’integrazione delle nuove regioni nella vita sportiva russa”. Lo scorso febbraio, la Russia ha riconosciuto la DPR come stato sovrano, tre giorni prima di invadere l’Ucraina con il pretesto di proteggere la regione. Lo scorso settembre, poi, la Russia ha utilizzato referendum illegittimi per annettere la DPR e altri territori occupati, tra la condanna internazionale.