A tre settimane dall’inizio dei Giochi Asiatici di Hangzhou, in Cina, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha cambiato idea sulla partecipazione di Russia e Bielorussia alla manifestazione.
In precedenza, il CIO si era espresso a favore della partecipazione degli atleti russi e bielorussi ai Giochi asiatici, dal momento che questi ultimi sono stati esclusi dalla maggior parte degli eventi di qualificazione olimpica in Europa a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte dei loro paesi lo scorso febbraio. Durante una riunione tenutasi a luglio, il Consiglio Olimpico dell’Asia (OCA) ha approvato un massimo di 500 atleti provenienti da Russia e Bielorussia per l’evento.
INVERSIONE DI ROTTA DEL CIO
La scorsa settimana, però, il CIO ha invertito la rotta senza dare molte spiegazioni.
“Il concetto di partecipazione di atleti con passaporto russo e bielorusso ai Giochi Asiatici 2023 è stato esplorato come discusso al Summit Olimpico del dicembre 2022, ma non è stato possibile per motivi tecnici”, ha dichiarato il CIO all’Indian Express.
L’OCA ha confermato che la decisione non è stata presa da loro ma dal CIO.
Forse l’inversione di rotta ha più a che fare con le recenti elezioni dell’OCA che con la Russia e la Bielorussia. A luglio, lo sceicco Talal Fahad Al-Ahmad Al-Sabah è stato eletto presidente dell’OCA a scapito del collega kuwaitiano e attuale presidente di World Aquatics Husain Al-Musallam, con 24 voti favorevoli e 20 contrari. Poco dopo, però, il CIO ha bandito il fratello dello sceicco Talal, l’ex presidente dell’OCA Sheikh Ahmad, per il suo “innegabile impatto” sulle elezioni. La commissione etica del CIO ha stabilito che l’elezione dell’OCA non dovrà essere riconosciuta fino a quando non verrà effettuata una revisione completa.