La Federazione Francese di Nuoto (FFN) vuole costituirsi parte civile nel processo per violenza sessuale contro l’ex campione olimpico di nuoto Yannick Agnel.
Agnel, incriminato per stupro e violenza sessuale su minore lo scorso dicembre, ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali con una minorenne poco dopo essere stato rilasciato dalla polizia, ma ha negato la coercizione, una distinzione importante per la legge francese.
In seguito all’incriminazione di Agnel, la FFN ha dichiarato di volersi costituire parte civile. Il 2 febbraio la richiesta è stata ritenuta inammissibile dal giudice istruttore. Successivamente, la federazione ha presentato ricorso contro la decisione. Secondo L’Equipe, l’udienza di appello è stata fissata per il 16 giugno.
Per potersi costituire parte civile nel processo, il tribunale dovrà stabilire che la FFN ha subito un danno materiale come conseguenza diretta delle azioni di Agnel.
Agnel, che compirà 30 anni all’inizio di giugno, aveva 24 anni all’epoca dei fatti, avvenuti nel 2016. La vittima, indicata come N, aveva 16 anni.
CASO CIVILE: AGNEL VS MON
In una causa separata tra Agnel e MON, il club è stato condannato a pagare ad Agnel 60.000 euro nel luglio 2020 per i fondi dovuti al nuotatore dal periodo trascorso al club tra il 2014 e il 2016.
Il MON ha fatto ricorso contro la decisione. ALl’udienza del 18 marzo la Corte d’appello ha dato ragione Ad Agnel.
La controversia è nata dal mancato pagamento da parte del club dell’ultimo anno di contratto di Angel. Il nuotatore aveva firmato per rappresentarli dal 2014 al 2016. Tuttavia, ha annunciato il suo ritiro durante i Giochi olimpici del 2016. Le Olimpiadi si svolsero ad Agosto, ma il contratto era valido fino a dicembre.
La Corte d’Appello ha stabilito che il ritiro di Agnel dallo sport non impedisce al club di utilizzare la sua immagine per scopi commerciali. Pertanto, Agnel non ha violato i suoi obblighi contrattuali.