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Kristof Milak Contro Se Stesso: Video Analisi Comparativa Mondiali/Olimpiadi

Braden Keith
by Braden Keith 0

November 17th, 2021 Italia

L’edizione delle Olimpiadi di Tokyo è stata sicuramente strana.

La pandemia mondiale ha sicuramente influenzato la possibilità di allenamento di molti atleti, non tutti sicuramente ma tanti. Lo possiamo apprezzare dal numero del record del mondo individuali nelle diverse edizioni dei giochi Olimpici.

 

A Tokyo solo Caeleb Dressel nei 100 delfino e Tatjana Shoenmaker nei 200m rana hanno migliorato il precedente record del mondo.

KRISTOF MILAK CONTRO KRISTOF MILAK

Uno degli atleti più interessanti da analizzare è comunque Kristof Milak.

Kristof Milak, è  l’uomo che ha battuto il record del mondo di Michael Phelps. E’ quasi impossibile comparare questo atleta con chiunque altro, quindi andrò a confrontarlo con  se stesso.

CAMPIONATI DEL MONDO 2019/OLIMPIADI 2020 (LUGLIO 2021)

Ai campionati del mondo in Corea 2019 abbiamo visto Kristof Milak nuotare un incredibile record del mondo sui 200 metri farfalla in 1’50”73.

Ai giochi Olimpici nella stessa gara ha nuotato 1’51”25.

Ok, potremmo pensare che il nostro eroe non fosse nello stesso stato di forma.

Il fatto che alle Olimpiadi le finali fossero al mattino può aver influenzato il risultato. Tuttavia, ora, vorrei evidenziare l’aspetto meccanico della prestazione. Un’analisi precisa ci mostra dei dati molto interessanti.

Mettiamo le cose in ordine.

Se controlliamo il risultato dei 100m farfalla ai Mondiali e alle Olimpiadi vediamo che Milak in Corea ha nuotato 51”26 ed a Tokyo 49”68.

 

Di fronte a questi dati ogni allenatore potrebbe pensare di aver fatto qualche errore nella programmazione.

Ed in effetti potrebbe essere così.

Di sicuro Milak ha migliorato molto nei 100m delfino e peggiorato un pochino nei 200m delfino.

100 METRI FARFALLA

Se osserviamo i report delle analisi di gara vediamo che in Corea il primo 50m è stato 23”63 e in Giappone 23.65, quasi lo stesso tempo.

La grande differenza è quindi nel secondo 50m.

In Corea il secondo 50 è stato nuotato in 27”63 contro il 26”03 di Tokyo.

Un’analisi più attenta ci mostra che Milak ha migliorato molto la partenza e la virata e di sicuro la parte nuotata nel secondo 50m. Il leggero peggioramento nel primo 50 è nella parte nuotata.

 

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Se verifichiamo I valori di frequenza (SR) e di ampiezza di bracciata (SL), possiamo notare delle differenze importanti.

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Dai Mondiali alle Olimpiadi Milak ha ridotto la frequenza e aumentato parecchio l’ampiezza di bracciata, quindi è diventato molto più efficiente. 

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Nel primo 50m la differenza fra frequenza ed ampiezza di bracciata da Gwangju a Tokyo è veramente grande, 5 cicli al minuto in meno di frequenza e 20.1cm di ampiezza in più.

Il secondo 50m a Tokyo ha una frequenza a Tokyo poco più lenta, 1.1 cicli al minuto di Gwangju, ma l’ampiezza è maggiore di ben 16cm.

Si può vedere nella tabella sovrastante la differenza media in tutto il 100m. 

MIGLIORAMENTO DELL’AMPIEZZA DI BRACCIATA

Questo punto è veramente interessante. Milak, per migliorare la sua velocità e soprattutto la velocità del secondo 50m ha migliorato l’efficienza propulsiva, evolvendo soprattutto l’ampiezza di bracciata.

Con questi dati è ragionevole pensare che Milak alle Olimpiadi sia stato capace di nuotare il secondo 50m più veloce di 1”60 sec dei Campionati Mondiali in quanto ha speso per il primo 50m meno energia, per nuotare lo stesso tempo. Di sicuro questo è il risultato di un allenamento duro e preciso.

NUMERO DI RESPIRAZIONI

Un altro aspetto importante connesso con l’ampiezza di bracciata è il numero delle respirazioni.

In Corea, nel primo 50m, ha respirato 17 volte ed in Giappone 9, questa è una grande differenza.

Questo è un ulteriore aspetto che mi fa pensare che Milak ha migliorato l’efficienza propulsiva riducendo il costo energetico, in quanto dopo il primo 50m è stato in grado di aumentare parecchio la velocità in confronto alla Corea.

200 METRI FARFALLA

Parlare delle prestazioni di Kristof Milak significa parlare soprattutto dei 200m delfino.

Sinceramente dopo aver visto che i 200 metri farfalla maschili erano inseriti nel quinto giorno di gare alle Olimpiadi, non mi aspettavo niente di incredibile nei 100m. Vedere all’ottavo giorno di gare, l’incredibile prestazione di Milak, mi ha fatto riflettere.     

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Per prima cosa possiamo notare che solo il secondo a Tokyo è stato più lento di Gwangju e questo è un punto molto importante delle riflessioni che sto per fare su questa gara. 

FASE SUBACQUEA

Andiamo in ordine.

Nel mio articolo precedente a proposito di Kristof Milak (leggi qui), quando ho analizzato il record del mondo, è stato evidenziato che il punto debole della sua prestazione è stata la velocità delle fasi subacquee.

Se analizziamo ora gli stessi parametri vediamo che Milak ha migliorato sia la velocità che la lunghezza delle fasi subacquee.  36.4m la distanza totale nuotata a Gwangju contro 44.1m a Tokyo, e la velocità rispettivamente 1.96m/s e 2.03m/s.

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Ma non è tutto ora quello che luccica.

Un’analisi precisa le piccole differenze nella gestione delle due gare

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Di sicuro Milak ha migliorato parecchio la partenza, ma le virate, o meglio il tempo totale da 5m prima del muro fino a 15m dopo il muro è esattamente lo stesso. Questo significa che sicuramente le fasi subacquee sono importanti, ma l’uscita dall’acqua e i primi metri hanno la stessa importanza, in quanto il tempo fino ai 15m non migliora. In questo caso vediamo anche l’importanza dell’approccio al muro, è una fase molto tecnica e di sicuro possiamo vedere delle differenze importanti. 

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Potete confrontare le fasi di stesso colore in modo da apprezzarne meglio le differenze.

Da questi dati possiamo vedere che Milak ha migliorato le fasi subacquee. Quindi, ha messo dei presupposti importanti, ma probabilmente non ha completato il processo evolutivo.

Sarebbe interessante vedere il risultato quando sarà in grado di comporre il nuovo “puzzle” con tutte le nuove abilità acquisite.

AMPIEZZA E FREQUENZA DI BRACCIATA

Se analizziamo l’ampiezza e la frequenza di bracciata andremo a vedere qualcos’altro di interessante.

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Abbiamo già evidenziato che nel secondo 50m Milak ha preso il maggior distacco rispetto alla gara in Corea.

Vediamo che, proprio nel secondo 50m sia la frequenza che l’ampiezza di riducono un po’.

Nel primo e nel terzo 50m i dati sono simili, ma nell’ultimo 50m Milak riesce ad essere molto più efficiente, aumentando l’ampiezza di ben 13cm per ciclo.

Un altro parametro che potrebbe influenzare il tempo del secondo 50m è il numero delle respirazioni nel primo 50m. In Corea sono state 11 e in Giappone 8. Non sono sicuro che questa sia stata una grande scelta strategica.

Nei 200 delfino, a maggior ragione nel primo 50m, è importante respirare, in modo di evitare di spendere troppe energie all’inizio della gara.

Se controlliamo la parte nuotata dell’ultimo 50m vediamo 17.56 sec a Tokyo contro 17.90sec a Gwangju, di sicuro un’altra grande differenza.  

KRISTOF MILAK 200 METRI FARFALLA  TOKYO OLYMPICS

KRISTOF MILAK RECORD DEL MONDO 200 METRI FARFALLA

Conclusioni

Nel nuoto i risultati sono netti, a Tokyo 1’51”25 ed a Gwangju 1’50”73.

Il secondo 50m è uno dei punti chiave della prestazione.

Penso, ma questa è solo la mia opinione anche se basata sui dati che vi ho mostrato, che il secondo 50m sia stato un errore di interpretazione da parte del nuotatore.

Abbiamo visto una grande evoluzione nei 100m, nella gestione delle fasi subacquee e un miglioramento molto interessante dell’efficienza propulsiva nell’ultimo 50m.

La mia opinione, solo la mia opinione, è che potremmo vedere un nuovo record del mondo nei 200 delfino. E’ importante creare i presupposti per raggiungere grandi risultati.

This story comes courtesy of STEFANO NURRA

  • Analyst of Turkish Swimming Federation
  • Analyst of Energy Standard

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About Braden Keith

Braden Keith

Braden Keith is the Editor-in-Chief and a co-founder/co-owner of SwimSwam.com. He first got his feet wet by building The Swimmers' Circle beginning in January 2010, and now comes to SwimSwam to use that experience and help build a new leader in the sport of swimming. Aside from his life on the InterWet, …

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