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Budapest 2021, Il Giorno Dopo: Pensieri Di Un’ Italia Giovane Ma Non Così Nuova

4X100 MISTA MASCHILE: L’ITALIA CRESCIUTA IN CASA

Il primo spunto per analizzare la spedizione dell’Italia a Budapest 2021 ce lo ha regalato il velocista  Nicolo Martinenghi, volto della sua generazione, dice ai microfoni rai:

“Che bella questa staffetta, se ci pensiamo un attimo siamo praticamente gli stessi del mondiale giovanile.”

Il mondiale giovanile a cui si riferisce è quello di Indianapolis 2017 dove una 4×100 mista composta da Thomas Ceccon, Nicolo Martinenghi, Federico Burdisso e Davide Nardini (che in finale ha sostituito Alberto Razzetti) vinceva il bronzo mondiale alle spalle di USA e Russia.

Sono loro, quattro anni dopo, con l’aggiunta dal peso specifico importante di Alessandro Miressi, in acqua a Budapest, a portare la nazionale italiana sul podio, dove non saliva dal 2012.

21, 75 è questo il calcolo matematico dell’età della più forte staffetta 4×100 mista della storia. Record italiano dietro a Gran Bretagna che portava in dote un’età media di 25,2 anni e la Russia, 22,2. 

Una generazione di fenomeni, forse, quella nata a cavallo tra il 1998 e il 2001 in Italia.

Un progetto giovanile cresciuto con attenzione e visione, più probabilmente.

3 su 4 degli atleti in acqua  a rappresentare il tricolore nella finale continentale sono ragazzi allenati attualmente dallo stesso staff tecnico che ne ha scoperto per primo il talento.

Alberto Burlina a Verona, Marco Pedoja a Varese, e  Antonio Satta a Torino.  Progetti che nel tempo hanno attirato come nuovi atleti, nuovi punti focali di una cartina geografica variegata, quella italiana in campo maschile, che vede invece il fulcro femminile girare inevitabilmente sulla ruota di Roma.

UN’ITALIA GIOVANE, E’ UN’ITALIA NUOVA?

La staffetta mista maschile è una cartina di tornasole per l’Italia di oggi che mostra un evidente cambio generazionale ma di fatto non perde l’identità che ha costruito nell’ultimo quadriennio, ops, lustro.

Sempre gettando un po di numeri su carta:

L’età media di tutta la spedizione ungherese è di 26,6 anni. L’età perfetta, secondo molti, per raggiungere la maturità fisica nel nostro sport. Certo poi Benedetta Pilato nuova il nuovo record del mondo a 16 anni e lascia gli amanti delle statistiche a bocca asciutta.

Non si deve pensare però, che un Italia giovane sia un’Italia nuova.

La nazionale azzurra che 5 anni fa gareggiava al London Aquatic Centre nell’ultimo europeo preolimpico, aveva 47 atleti, uno in meno di quelli convocati e Budapest.  Stupisce un po’ leggere 19 nomi che si ripetono in entrambe le liste.

Il 40% dell’Italia di Londra 2016 era in vasca la scorsa settimana, alcuni sono di certo passati dall’essere comparse a fare la parte dei protagonisti.

5 di questi nomi presenti non hanno poi raggiunto la qualificazione olimpica e tra tutti svetta quello di Simona Quadarella, attesa all’olimpiade di Tokyo come una veterana, quando invece sarà alla sua prima esperienza a cinque cerchi.

In attesa di Tokyo, dove la posta in gioco sarà alta e ben altra, l’Italia tiene stretto il record di medaglie continentali conquistate nell’edizione della bolla, dimostrando di essere cresciuta rispetto a ieri e sperando ci sia ancora margine per domani.

ITALIANI PRESENTI SIA A LONDRA 2016 CHE A BUDAPEST 2021:

  1. Ilaria Bianchi
  2. Giacomo Carini
  3. Martina Carraro
  4. Arianna Castiglioni
  5. Piero Codia
  6. Ilaria Cusinato
  7. Silvia Di Pietro
  8. Gabriele Detti
  9. Francesca Fangio
  10. Sara Franceschi
  11. Filippo Megli
  12. Gregorio Paltrinieri
  13. Margherita Panziera
  14. Federica Pellegrini
  15. Stefania Pirozzi
  16. Simona Quadarella
  17. Matteo Rivolta
  18. Simone Sabbioni
  19. Carlotta Zofkova

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About Braden Keith

Braden Keith

Braden Keith is the Editor-in-Chief and a co-founder/co-owner of SwimSwam.com. He first got his feet wet by building The Swimmers' Circle beginning in January 2010, and now comes to SwimSwam to use that experience and help build a new leader in the sport of swimming. Aside from his life on the InterWet, …

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