Paolo Barelli, presidente della Federazione Italiana Nuoto, ha rilasciato le prime dichiarazioni dopo la pubblicazione del nuovo DPCM.
Il presidente Barelli, inizia il suo intervento riflettendo sui controlli eseguiti dai NAS (Nucleo Anti sofisticazione) nel corso della settimana.
Una settimana fa, il presidente del consiglio dei ministri “metteva in guardia” i gestori di piscine e palestre sulla necessità di applicare i protocolli esistenti nelle proprie strutture. Se non fossero state applicate tutte le misure di contenimento del contagio, avrebbero subito la chiusura degli impianti. Nonostante dai controlli effettuati non siano emerse criticità, piscine e palestre, da domani, dovranno sospendere le loro attività.
L’INTERVENTO DI BARELLI
Dichiara Barelli:
Non si capisce come si sia arrivati a una chiusura irriguardosa e ingiusta. anche tenendo conto degli oltre 200 controlli da parte dei NAS e dei soldi spesi per farli, nei centri natatori e nelle palestre d’Italia che fra l’altro hanno dato dei riscontri positivi nella lotta al contagio. Perché allora fare questi controlli?
“Il problema vero è l’inconsistenza dei provvedimenti che non sono stati presi negli ultimi 4 mesi per quanto concerne i mezzi pubblici e la scuola. Sono ambiti dove la diffusione del contagio è trasversale alla società italiana. Palestre e piscine hanno speso centinaia di migliaia di euro per adeguarsi alle norme e addirittura superarle, incrementando le disposizioni sul distanziamento e sul limite controllato di utenza”.
Barelli inoltre annuncia di aver già fatto presente al ministro Spadafora e a Palazzo Chigi che servono subito tre miliardi di euro per le società sportive.
Precisa poi all’ANSA
“il nuovo Dpcm dimostra la totale insensibilità verso il mondo dello sport”.
Chiede inoltre interventi decisi a favore dei gestori.
“Se non ci sono interventi immediati che permettano alla società sportive e ai gestori di credere ancora nel governo, non solo ci sarà il fallimento totale, ma è prevedibile una protesta inesorabile sui territori”.
La chiusura è ingiusta ed il presidente della FIN mette a confronto le attività che rimangono aperte.
Perchè ristoranti e bar chiudono alle 18 e le piscine rimangono chiuse tutto il giorno?
Quale è lo studio epidemiologico alla base di questa scelta?
Perché si penalizza l’unico settore che si è ‘cablato’, ovvero ha investito sulla sicurezza?
La chiusura di palestre e piscine “è inaccettabile”.