Shayna Jack, 21enne velocista australiana, ha notificato alla polizia presunte minacce di estorsione.
Secondo il Brisbane Times, Jack ha contattato la polizia del Queensland per avviare un controllo sul suo telefono e sui suoi account social media dopo un tentativo di violazione. La Jack ed il suo avvocato Tim Fuller hanno riportato messaggi di minacce inviati da haker:
“Possiamo vedere cosa stai facendo in ogni momento”. Messaggi come questo erano accompagnati dalla minaccia di rendere pubbliche le foto private della nuotatrice, se lei non avesse pagato loro somme di denaro non ben specificate.
La nuotatrice di St. Peters Western ha rimosso diversi dei suoi account sui social media. Il Brisbane Times afferma che sta lavorando con autorità e specialisti per salvaguardare da ulteriori invasioni della sua privacy.
Shayna Jack ha ricevuto una squalifica di quattro anni dalla Australian Sports Anti-Doping Authority (ASADA). La nuotatrice di Brisbane era tornata a casa in Australia nel mezzo del collegiale di rifinitura prima del mondiale di Gwangjiu la scorsa estate. All’epoca aveva affermato che il suo passo indietro era dovuto a “motivi personali”. Successivamente è emerso che Jack risultava positiva alla sostanza vietata Ligandrol.
Avverso quella decisione, la Jack ha proposto ricorso dinanzi alla Corte di Arbitrato dello Sport.
La data dell’udienza per il ricorso di Shayna Jack contro la sospensione di 4 anni per doping alla Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS) è stata tenuta segreta su richiesta di tutte le parti.
Il mese scorso, la nuotatrice australiana ha rilasciato una dichiarazione completa sul suo account personale di Instagram. “Ora inizia la vera lotta. Oggi ho ricevuto un ulteriore avviso in relazione alla mia udienza al CAS“.