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Pensieri Sparsi Di Nuotatori Asciutti – Le Prigioni Acquatiche

Pensieri sparsi. Sentimenti contrastanti di chi improvvisamente ha dovuto lasciare lo zaino a casa. Quella stessa casa dove ora tutti dobbiamo vivere e sopravvivere. Swimswam Italia ha ricevuto in questi giorni i “pensieri sparsi” di chi vive l’acqua come elemento essenziale.

Abbiamo deciso di condividerli con voi, i “pensieri sparsi” di Danilo Corvietto e di nuotatori agonisti in questo periodo di lontananza dall’acqua.

Borsone disfatto, accappatoio appeso e l’inconsapevolezza di quando quegli occhialini verranno inforcati di nuovo. La routine si interrompe.

Le strade hanno quel colore che in genere assumono solo dieci minuti prima di un temporale torrenziale.

L’accappatoio è oramai asciutto, il borsone chiuso, gli occhialini riposti nell’astuccio.

Stasi, attesa, apnea.

Chi nuota per certi versi impara sin da subito a convivere con sensazioni particolari, non sempre gradevoli. La cosiddetta “fame d’aria”, quando tiri troppo una subacquea, l’ipossia dopo un lavoro particolarmente intenso, il dover necessariamente immergere la testa nonostante fatica e sacrificio stringano polmoni ed infiammino i muscoli. Ecco, la situazione che il nostro paese sta vivendo proprio in questo particolare momento storico somiglia molto alla parte finale di una subacquea alla sesta vasca di un 200.

Una faticaccia come poche, per usare un eufemismo.

Più penso alla difficile situazione, più mi accorgo che il nuoto ci ha dato gli strumenti adatti non solo per poter sopravvivere mentalmente alla situazione, ma per poterne addirittura trarne beneficio nel medio e nel lungo termine.

Per uscire da questa situazione tutti interi, fisicamente e mentalmente, servono pazienza, resistenza, disciplina, spirito di sacrificio e resilienza.

La dedizione ed i gesti di amore quotidiano ci aiutano nella nostra nuova e provvisoria quotidianità casalinga, stringendo i denti non mostrando mai smorfie di fatica o dolore, ma solo un sorriso sincero.

I pensieri sparsi dei ragazzi

Ripensando a tutti i sacrifici fatti durante l’anno, è brutto interrompere tutto questo così, bruscamente. Non vedo l’ora di tornare ad allenarmi e combattere magari per togliere quei decimi in acqua, per me fondamentali, ma non per un obbiettivo a livello nazionale, ma a livello personale.

Della piscina mi manca un po’ tutto a partire dall’odore del cloro, dalle correzioni dei coach e dalle risate con gli amici fino all’ansia per le gare, alla lotta per infilare il costumone e alla stanchezza di fine giornata dopo un duro allenamento.

È un momento difficile un po’ per tutti, penso, e l’unica cosa che vorrei fare una volta finito questo periodo é  allenarmi duramente per ottenere i risultati che sogno da una vita e lottare per riuscirli ad avere come cerco di fare da sempre. Spero solo di non affogare e almeno di galleggiare

Simone

Mi mancano i miei compagni di squadra. Le chiacchiere, le risate a volte anche le ramanzine negli spogliatoi. Nuotare mi fa stare bene e grazie a questo sono maturato molto e ho capito che non c’è niente di più bello.  Josef

Mi manca quella sensazione di leggerezza che provo non appena entro in acqua. Quando mi alleno è come se staccassi la spina da tutto. Il nuoto è la mia valvola di sfogo, proprio quello di cui avrei bisogno in questo periodo di grande angoscia. Non vedo l’ora di tornare in acqua, di chiacchiere e ridere allegramente con i miei compagni.

Camilla

Questo periodo sicuramente mi preoccupa perché ad oggi non ho la minima idea di quando riprenderó gli allenamenti. Però la salute viene prima di tutto. Ho tanti sogni e tanti progetti per la mia vita. Il mio sogno più grande è sicuramente quello di affermarmi nel mondo del nuoto, cosa che richiede un grandissimo impegno che saró pronta a dare non appena tutto questo sarà finito.

Chiara

Senza questo sport mi sento persa, o meglio incompleta. Mi manca “puzzare” di cloro anche dopo 10 docce. Manca lamentarmi per la serie centrale. Sento la mancanza dei miei allenatori. Ma la cosa più importante che mi manca più di tutte è la fatica, ma non quella fisica, la fatica mentale. Quella che ti atterra in 0.1 secondi quella che anche se ti distrai un attimo ti può far cambiare tutto il risultato finale.. tutto ciò fa parte della mia vita da anni e questi anni sembrano essere volati ma queste settimane sembrano non passare mai.

Lara

Mi manca prepararmi il borsone e la sacca con gli attrezzi, mi manca mettermi in macchina accendere la radio e mettere una canzone che mi motiva nel breve tragitto per andare in piscina.

Manca la mia squadra, i miei due allenatori.

Mi mancano le prove tempo e gli allenamenti sopratutto quelli difficili quelli che ti massacrano.

Mi manca stare vicino a un compagno che si trova in un momento negativo. Tirargli su il morale in tutti i modi, perchè bisogna essere una squadra unita sia in momenti positivi che negativi.

Manca qualsiasi momento in piscina che esso sia bello o brutto.

Quando tutto questo sarà finito vorrei immediatamente rituffarmi in piscina e recuperare tutto il tempo perso. Sopratutto vorrei gareggiare subito, perchè nel nuoto non esiste cosa più bella che gareggiare!

Danilo

Andrà tutto bene alla fine. E se così non fosse, vuol dire che non è ancora la fine.” John Lennon

 

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About Braden Keith

Braden Keith

Braden Keith is the Editor-in-Chief and a co-founder/co-owner of SwimSwam.com. He first got his feet wet by building The Swimmers' Circle beginning in January 2010, and now comes to SwimSwam to use that experience and help build a new leader in the sport of swimming. Aside from his life on the InterWet, …

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