La Corte Dei Conti ha assolto il presidente della Federazione Italiana Nuoto, Paolo Barelli.
Oggi, 26 Febbraio 2020, è stata depositata la Sentenza n. 113/2020. Con essa, la Corte Dei Conti assolve Paolo Barelli e condanna Coni Servizi alle spese nella misura di euro 7.500.
Con la pronuncia di oggi, si esclude l’ipotesi di un utilizzo scorretto dei finanziamenti ricevuti per i lavori per i Mondiali di Roma 2009.
Si chiude così un capitolo di storia giudiziaria che aveva già visto l’archiviazione in sede penale della denuncia per truffa ed ora anche l’insussistenza di danno erariale.
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I FATTI
In data 23 Settembre 2019, vi abbiamo notiziato del procedimento giudiziario contro la Federazione Italiana Nuoto intentato dal CONI.
L’oggetto del ricorso alla Corte dei Conti proposto dal CONI sono ancora i lavori per i Mondiali di Roma 2009. Secondo il CONI quei lavori sarebbero stati rimborsati due volte. Nel 2016 il Tribunale di Roma archiviò il procedimento per truffa incardinato dal CONI nel 2014.
A tre anni dalla pronuncia di insussistenza dei fatti nel ricorso presentato nel 2014, si riaprì dunque lo scontro.
I LAVORI AL FORO ITALICO
Nel procedimento archiviato veniva già fatta chiarezza sul rimborso dei lavori.
Si legge nel comunicato:
Per chiarezza. I lavori alle piscine del Foro Italico sono stati rimborsati dal Coni solo una volta. Peraltro parzialmente, attraverso una transazione del 2013 che riconobbe le maggiori spese sostenute dalla federazione nel periodo di gestione degli impianti natatori del Foro Italico dati in concessione dal Coni alla Fin dal 2006. Gli 826 mila euro contestati – il cui utilizzo la FIN ritiene corretto nella forma e nella sostanza – non sarebbero giammai, per mera ipotesi, restituiti dal presidente e legale rappresentante Barelli, bensì dalla Federazione Italiana Nuoto al Ministero dell’Economia e Finanze che nel triennio 2005-2008 versò un contributo statale correttamente utilizzato dalla federazione come è stato già accertato dal procedimento archiviato dal tribunale di Roma nel 2016.
La Federazione Italiana Nuoto, quindi, desidera tranquillizzare tutti i lettori che non conoscono la verità.
Come avvenuto finora, con piena fiducia nell’operato della Magistratura, la FIN affronta con serenità e collaborazione anche questa ultima appendice processuale, dimostrando ancora una volta la propria trasparenza amministrativa e cercando di limitare i danni di immagine già arrecati dalle iniziative del Coni di Giovanni Malagò, cui ancora nessun organo preposto al controllo ha chiesto chiarimenti perché evidentemente sbagliate e probabilmente pretestuose.