La vita spesso ci pone davanti ostacoli che mai avremmo immaginato. Quando quegli ostacoli vengono posti davanti al cammino di chi ama e vive il nuoto in ogni cellula, tutto può trasformarsi ed assumere le sfumature che noi tutti conosciamo, quelle del blu.
Tania oggi ha 32 anni.
Capelli neri che le incorniciano un viso dai tratti morbidi.
Una linea blu da inseguire che le ha dato la forza di combattere.
Se a 29 anni ti arriva una diagnosi che sembra una sentenza, hai due scelte. Lasciarti travolgere ed avvolgere dal velo oscuro della disperazione oppure decidere di affilare le armi e dimostrare cosa può la vita.
Domenica scorsa, durante il Trofeo Master “Città di Portici”, Tania è salita di nuovo sul blocco.
Sono trascorsi due anni e sei mesi dall’ultima volta.
Nel mezzo un’operazione, la chemioterapia, la rinascita, la vita.
Tania ha indossato il costume. Ha raccolto i suoi capelli nella cuffia. Ha stretto un po’ di più gli occhialini ed è salita sul blocco. Duecento metri, otto vasche nello stile che lei ama di più, la rana. Ha toccato la piastra ed ha sentito la vita scorrere nelle vene.
“Il nuoto è stato una cura, un amico a cui pensare nei momenti di sconforto. La voglia di tornare in acqua mi ha fatto credere che era possibile. Salire sul blocco mi ha infuso una carica ed una felicità immensa. Non era adrenalina. Era la consapevolezza che ce l’avevo fatta, che ero di nuovo lì, viva.”
“Sono qui, sono viva”.
“Sono dove la malattia aveva interrotto il mio cammino, ma io ce l’ho fatta. Ho vinto io”
Tania De Gennaro è oggi una donna di 32 anni che condivide la sua storia affinché sia di supporto e di conforto a chi sta soffrendo.
“Mi avevano detto di non partire dal blocco, ma io volevo farlo. I veri limiti sono quelli che ci poniamo noi. Io ho vinto quando ho sentito il primo fischio. In quel momento ho sentito la felicità della vita che mi scorreva nelle vene”.
Il nuoto e la voglia di tornare a gareggiare l’hanno accompagnata anche durante le dolorose cure contro il tumore al seno.
“I medici mi dicevano che reagivo bene perchè sono una sportiva. Il mio corpo e lo sport hanno contribuito alla guarigione, come non potrei essere grata al nuoto?. Sento che mi è stata data una seconda possibilità, una seconda vita ed io non voglio sprecarla. Voglio fare tutto ciò che mi rende felice e nuotare mi rende davvero felice”.
“Lottate, provate ad essere forti ed a credere. La vita è meravigliosa”