Cari genitori, inizia un nuovo anno anche per noi (anche se per noi il vero inizio è Settembre).
I nostri figli torneranno a scuola, mentre in piscina, ahimè, li abbiamo accompagnati anche durante il periodo natalizio.
Tra i buoni propositi, avete inserito anche i vostri rapporti sociali come genitori di nuotatori?
No? Beh, dovreste.
So che attirerò le ire di alcuni genitori, ma so anche che in questi anni ho incontrato dei genitori fantastici, vero esempio per i propri figli.
Ci sono cose che fanno letteralmente impazzire allenatori e nuotatori e che potrebbero consegnarci il premio di peggior genitore dell’anno.
Eccone 10.
1. Insistere per spostare nostro figlio in una corsia “migliore”
Inizio con quello che più mi irrita (fatemi sapere se è lo stesso per voi). Insistere affinché vostro figlio venga spostato in una corsia da voi ritenuta migliore è uno dei comportamenti peggiori. Idem quando si chiede che il proprio figlio venga messo avanti al gruppo. Esiste l’allenatore, è quell’omino in ciabatte che si agita a bordo vasca.
2. Allenare il proprio figlio prima e dopo gli allenamenti veri.
Se volete allenare vostro figlio, perchè spendere soldi e tempo per l’abbonamento in piscina?
3. Essere troppo attivi alle gare
Ricordate che alle gare andate come supporto fisico e morale. Camminare su e giù lungo la piscina urlando tutto il tempo non è supporto, e mal si sopporta.
4. Parlare male degli altri nuotatori
Se vostro figlio vi ascolta mentre parlate male di un suo compagno di squadra, perderà la fiducia ed il conforto che quel compagno gli dà. Innescherete inoltre la convinzione che parlare male degli altri è giusto e lecito “lo fanno anche i miei genitori”…
5. Rifiutarsi di collaborare
Non siete mai quelli che offrono un passaggio in macchina o che dividono il pranzo preparato per i vostri figli? Sappiate che state insegnando l’egoismo invece che la generosità.
6. Andare dall’allenatore durante le gare
La gara è un momento molto particolare non solo per i nostri figli, ma anche per gli allenatori. Essere concentrati su tutti gli atleti, prendere tutti i tempi, parlare con loro prima e dopo la gara. Un genitore che trascorre il tempo facendo il via vai dove sono gli allenatori è proprio ciò che ci vuole. Per farli irritare, ovviamente.
7. Filmare ogni gara e costringere vostro figlio a rivederla.
Filmate ogni gara ed ogni allenamento? Ok, volete un ricordo per i decenni a venire del vostro piccolo campione. Fin qui sembra tutto normale. Poi che fate? Costringete vostro figlio a vederla e rivederla, gli appuntate presunti errori e cose su cui lavorare di più. Rovinate la visione delle gare agli altri genitori con frasi tipo: “Puoi fare silenzio? Devo fare il video!”
8. Portarvi il cronometro ovunque
Ci sono quelli che hanno acquistato un cronometro professionale per appuntarsi tutti i tempi di tutte le gare, sia del figlio che dei compagni di squadra o di possibili avversari. Chi non ha il cronometro usa il telefono.
La mia domanda è: ma tra cronometri, telefoni a fare foto e video, l’avete mai vista una gara di vostro figlio o avete solo occhi puntati verso gli schermi?
9. Discutere con i giudici.
Sono un ufficiale di gara, quindi questo punto mi sta particolarmente a cuore. Una squalifica è tale anche se venite a bordo vasca con la ripresa alla Martin Scorsese e ballate la Macarena.
Il nuoto deve insegnare ai vostri figli anche il rispetto delle regole e dell’autorità. Nel momento in cui voi genitori contestate un arbitro o una squalifica state dando il peggior esempio possibile.
10. Lamentarvi.
Ho sentito genitori lamentarsi di tutto: allenatore, piscina calda, acqua fredda, spogliatoi sporchi, tribune strette, di tutto.
Volete un buon proposito per il 2019?
Siate felici.
Divertitevi.
Ridete quando vostro figlio vince, incoraggiatelo quando perde. Costruite rapporti sinceri con l’allenatore e gli altri genitori. Parlate. Non messaggi su gruppi whatsApp, ma parole vere, davanti un caffè. Ecco, invece di stare tutto il tempo a filmare l’allenamento, andate al bar con gli altri genitori. Vostro figlio vi ringrazierà.