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Il Peso Dell’Acqua Per Un Nuotatore

Braden Keith
by Braden Keith 0

October 23rd, 2018 Italia

Articolo di Valentina Lucconi

Lavoro. Fatico. Raggiungo.

Finché la catena delle tue azioni è stata questa, hai dato un senso a quella riga nera. Hai trovato una motivazione ai crampi mentre dormivi ed hai continuato a fare tutto secondo l’ordine iniziale.

Tutto sembra avere un senso.

La fatica, il sudore, le lacrime. Un percorso definito, un obiettivo raggiunto dietro l’altro che sia una medaglia, una convocazione o un tempo limite. E tu ti senti vivo.

La senti vero? Quella sensazione di potenza che sprigiona solo la felicità di aver dimostrato a tutti quello che sei in grado di fare.

Ed allora continui.

Vai avanti con questo circolo di azioni che diventano sempre meno scontate, ma programmate, studiate e pesanti.

Ogni tassello diventa importante: puoi sbagliare sempre meno, serve più lavoro, più convinzione ed ancora tanti e continui sacrifici.

Ma a te non importa. Sei una macchina di bracciate, dove la sensazione di stanchezza diventa la tua migliore amica e la competizione alimenta il tuo sentirti parte di qualcosa.

Non ti fermi.

Vedo il fuoco nei tuoi occhi e non sei un pazzo, stai lottando per il tuo sogno. Stai lavorando per costruirti il tuo mondo e provare ogni volta quelle sensazioni che solo un grande risultato portano dietro di sé.

Diventi un punto di riferimento: per i tuoi compagni, per la tua comunità e per chiunque ti conosca e più in alto arrivi, più clamore fai. E tu, per forza di cose, ascolti.

Ognuno di loro si aspetta qualcosa da te ed il mondo esterno, diventa sempre più parte dei tuoi pensieri ed è qui che a volte il “tanto” diventa “troppo”.

Succede che quello che avveniva semplice e naturale, perde la leggerezza di un tempo.

Persino l’acqua sembra non essere più la stessa.

Eppure, tu sei sempre lo stesso e continui ad incaponirti ogni volta che un allenamento non viene uguale a quello precedente.

Pesa l’acqua e pesano le parole.

Ti ritrovo lì, davanti a quel blocco intimorito.

Ti guardi intorno senza trovare un tuo punto di riferimento. Cerchi un appoggio tra il tuo allenatore, i tuoi genitori e gli spalti, ma non ascolti il tuo cuore.

Sento la pressione che hai. Sali sul blocco, il respiro diventa affannato e parti.

Braccia pesanti, gara infinita, tocchi e sai che qualcosa non è andato bene.

Ascolti le pressioni che ti fai nella tua testa, che martellano i tuoi pensieri chiedendoti perché non riesci ad ottenere ciò che un anno fa sembrava così semplice.

Continui a fare tutto come sempre, ma l’acqua diventa un ostacolo.

Stai ascoltando il pensiero sbagliato.

Se lo hai fatto una volta, puoi rifarlo ancora. Confrontati con chi segue la tua vita in acqua da sempre. Il tuo allenatore sa come gestire queste situazioni, ma l’unico modo per uscirne è tenere fuori il mondo esterno.

Chi vive con te il quotidiano sogno di ottenere qualcosa di grande può aiutarti. I commenti e le voci, come tali, non vanno ascoltate. Non farti scalfire, non è finita finché non tocchi la piastra e c’è sempre una possibilità ogni volta che un posto in finale lo hai conquistato.

Coltiva stima in te stesso, non essere superficiale e lotta.  Nessuno ti ha mai regalato qualcosa, quello che hai fatto te lo sei guadagnato da solo ed ora che ti sembra tutto più complicato ricordarti che

se fosse stato semplice, lo avrebbe fatto qualcun altro.

Allena le tue sensazioni, ascolta chi lavora con te e divertiti.

C’è chi nasce con delle pressioni addosso, il talento provoca questo.

Un concatenarsi di opinioni e critiche nel momento in cui il risultato non si raggiunge, ma tu evita questo e reagisci. Sei in grado di dimostrare a tutti il tuo valore e se ci vorrà tempo, chi ti segue con stima ed affetto avrà la pazienza di aspettare.

Condividi il tuo peso ed allena la mente

Cambia orizzonti, punta l’attenzione su altro.

Se la tua gara non ti riesce più come prima o se la pressione è troppa, devi sempre avere un piano B. Che sia un altro stile, che sia un’altra distanza o un modo di allenarsi diverso, cambia qualcosa nella tua routine e ritorna a trovare stima di te stesso.

Parte tutto da te. Da come ti vedi, da come ti senti e da come sei all’interno del tuo mondo, fatto di quelle persone che mai ti hanno lasciato.

Che tu sia un campione oppure no. Che il tuo obiettivo sia un tempo limite o una medaglia alle olimpiadi impara a lavorare su te stesso.

Il peso dell’acqua prima o poi arriva per tutti. Ma tu grida, piangi e continua ad andare avanti.

Libera la mente e dai il via alla tua rinascita.

VALENTINA LUCCONI

Valentina Lucconi – ITA

Ex atleta professionista di nuoto dal 2006 al 2011, appassionata di economia, di sport e di tendenze, trova importante la comunicazione e lo scambio di opinione per la crescita personale ed aziendale. Allenatrice di nuoto squadra agonistica Vela Nuoto Ancona e membro del Gruppo Amici per lo Sport di Falconara (associazione che si occupa in forma volontaria di organizzare eventi sociali e sportivi sul territorio marchigiano). Ama viaggiare, il buon cibo e lo sport.

Citazione preferita: ‘’Fosse stato semplice, lo avrebbe fatto qualcun altro‘’.

Nella carriera agonistica ha collezionato 27 Medaglie ai campionati Italiani (di cui un Oro ed un Bronzo a livello assoluto), 5 medaglie ad eventi internazionali e 3 record italiani categoria Juniores.

Come atleta Master ha conquistato 4 record italiani in vasca corta (50-100-200 dorso e 200 misti). I record italiani in vasca lunga sono due: 100 e 200 dorso. Campionessa italiana 2017 nei 100 e 200 dorso.

Campionessa Mondiale a Budapest nel 2017 nei 100 e 200 metri dorso, con Record dei Campionati.

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About Braden Keith

Braden Keith

Braden Keith is the Editor-in-Chief and a co-founder/co-owner of SwimSwam.com. He first got his feet wet by building The Swimmers' Circle beginning in January 2010, and now comes to SwimSwam to use that experience and help build a new leader in the sport of swimming. Aside from his life on the InterWet, …

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