Durante l’allenamento bisogna rimanere concentrati. Questo è uno degli imperativi del nuoto.
Certo, il pensiero alla parmigiana di melanzane che ti aspetta a casa è un comodo giaciglio su cui adagiare la tua mente, ma, se non vuoi rischiare di sentire profumo di fritto al posto del profumo del cloro, ti suggeriamo alcune cose su cui concentrarti durante le dure sessioni di allenamento.
1) Guardare la linea blu
Tutti scherzano sulla consuetudine di seguire la linea sul fondo della vasca, ma è proprio la posizione della testa rivolta verso la linea e non verso il muretto, che può salvarci il collo!
2) Osservare la posizione della mano
Sapete dove e come posizionate la vostra mano mentre nuotate? Sapere dove è la mano in acqua può contribuire a creare una consapevolezza fisica che ti permetterà di regolare la fatica nelle serie più impegnative. Scoprire il momento in cui si “nuota bene” ci aiuterà a fare meno sforzo quando saremo più stanchi, e contemporaneamente potremo avere consapevolezza dei nostri piccoli errori di tecnica e modificarli anche con l’aiuto dell’allenatore
3) Toccare sempre il muretto
Sembra una banalità, ma il nostro corpo e la nostra mente ripeterà in gara ciò che abbiamo memorizzato come “abitudine” durante l’allenamento. Che sia il muro di virata o il muro di arrivo, concentriamoci sul toccarlo sempre nel modo corretto. Quante volte ci fermiamo prima perché magari i nostri compagni di allenamento sono già arrivati ed occupano il muretto? Questa è un’abitudine (cattiva) che dobbiamo sforzarci di modificare, dato che in gara gli ultimi metri sono quelli che realmente fanno la differenza!
4) Contare le bracciate
E’ uno degli esercizi mentali che accompagna il nuotatore durante tutta la sua vita acquatica. Contare le bracciate, confrontare il numero con quello dei set veloci o della gara dà sicurezza e consapevolezza di ciò che stiamo rendendo in acqua. Raggiungere il numero “perfetto” è un obiettivo che ci si può porre per l’allenamento ed aiuta a concentrarsi.
5) Sentire il proprio tempo
Il nuoto è una battaglia contro un cronometro. L’obiettivo è lo stesso a qualunque età ed in qualsiasi parte del mondo: abbassare il tempo!
Bisogna conoscere i propri tempi, “sentirli” anche durante l’allenamento. Contare i secondi e confrontarsi con l’allenatore a bordo vasca per avere conferme sulle proprie sensazioni. Capire anche il tempo del riscaldamento aiuta a comprendere lo stato del proprio corpo in quel momento e quella che sarà la “resa” durante l’allenamento.
Ovviamente, tra un esercizio di concentrazione e l’altro un pensierino alla parmigiana di melanzane di cui sopra non dovrebbe far male a nessuno!